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L’ironia sana di Valerio Lundini: «Sono un comico nato per caso»

ValerioLundini
Per fortuna c’era lui. Il secondo lockdown non sarebbe stato lo stesso, infatti, senza l’ironia brillante e surreale di Valerio Lundini, 35 anni, il “personaggio rivelazione” della televisione italiana grazie al programma “Una pezza di Lundini”, da lui condotto, in seconda serata su Raidue, dallo scorso settembre a gennaio 2021. Impreziosita da gag bizzarre e irriverenti, la trasmissione ha reso noto al grande pubblico l’umorismo geniale e il talento poliedrico del comico romano, ora autore anche di una raccolta di racconti edita da Rizzoli Lizard e intitolata “Era meglio il libro”. Ce ne parla direttamente Lundini, con cui ripercorriamo, inoltre, il suo recente ritorno al Festival di Sanremo (nella serata duetti con Fulminacci e Roy Paci, ndr) e i ricordi di una delle sue ultimissime esibizioni pre-pandemia, avvenuta proprio a Torino nel dicembre 2019.

Il libro è uscito da poco, ma la stesura ha avuto inizio circa un anno fa: come mai ha scelto di pubblicarlo solo ora? I lockdown hanno influito?

«Sì, sono stati determinanti. Fortunatamente avevo quasi finito di scrivere i racconti prima dell’inizio del programma. Ho, poi, aspettato la fine di quest’ul - timo per sistemare la punteggiatura, introdurre sinonimi più bellini e aggiungere un paio di idee che avrebbero aumentato il numero delle pagine».

Com’è avvenuto il suo primo incontro con la comicità?

«Divertendomi a scrivere cose per conto mio e a ipotizzare scenari assurdi con i miei amici. Si è, poi, trasformata in mestiere quando ho iniziato a lavorare come autore a Radio 2, collaborando con “Programmone” di Nino Frassica e “610” di Lillo e Greg».

Quella del libro è la stessa ironia geniale di “Una pezza di Lundini”: il momento migliore?

«Rispondo citando un pezzo con Emanuela Fanelli, quando, nella puntata in cui abbiamo ospitato Alessandro Borghi, si è cimentata in un esperimento di danza ballando “Rapide”di Mahmood. L’ho trovata la cosa più bella della tv italiana da sempre».

Dopo la partecipazione all’AltroFestival nel 2020, la scorsa settimana è tornato a Sanremo.

«Molto bene: mi ha fatto piacere tornarci perché l’anno scorso mi divertii assai ed era un bel ricordo di un qualcosa avvenuto prima del Covid. Fulminacci, invece, lo conoscevo da tempo e ci stimiamo reciprocamente».

Le mancano le esibizioni live? Una delle ultime è avvenuta proprio a Off Topic a fine 2019.

«Mi mancano molto, e ricordo bene la serata a Torino: in quel periodo ero, come si suol dire, in tour, andava tutto bene e c’era molta gente. Spero si possa riprendere presto dicono che tra sette o otto anni dovremmo aver risolto questa questione delle mascherine».
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