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Palcoscenico

Crescono gli incassi e lo Stabile registra: «Un record storico»

Pacche sulle spalle tra i direttori Fonsatti e Binasco e il presidente Bianchi per i risultati eclatanti di fine anno. Nel 2025 la festa per 70 anni e sul Teatro Nuovo...

Teatro Stabile

Il presidente Alessandro Bianchi, il direttore artistico Valerio Binasco e il direttore Filippo Fonsatti

Il fiore all’occhiello è stato certamente quel “Diari d’amore” di Natalia Ginzburg che ha tenuto a battesimo, nell’ottobre scorso, la prima regia teatrale di Nanni Moretti in una co-produzione dello stesso Teatro Stabile di Torino con protagonista il suo direttore artistico, Valerio Binasco. Lo stesso che in queste ore non è presente in città per via di una piccola pausa (presa per stare con la famiglia) dalla lunga tournée con Moretti che si concluderà, dopo mesi di sold out, a giugno a Parigi. “Diari d’amore” è solo la ciliegina (emblematica) sulla torta di un successo annunciato del Teatro Nazionale torinese per il 2023 che si concluderà proprio questa sera con il Carignano sold out per i “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese.

Numeri

Un 2023 che, dati alla mano, ha registrato i suoi massimi storici per quanto riguarda: recite, alzate di sipario, ricavi delle vendite e delle prestazioni cui si aggiungono ben nove premi della critica. Numeri molto oltre quelli del 2022 ma, soprattutto, del 2019 pre pandemico quando le cifre furono a loro volta da record. Nella fattispecie i ricavi economici di Carignano, Gobetti, Fonderie Limone, sono stati di 5.010.875 euro, il miglior risultato di sempre (+11% sul 2022 e +26% sul 2019). I ricavi da botteghino di competenza del 2023 sono stati 2.897.189 euro (+42% rispetto al 2022 e +12% sul 2019). Questa cifra è il frutto di una maggiore affluenza agli spettacoli in stagione al Teatro Carignano, oltreché di un lieve aumento del prezzo di alcuni abbonamenti. Ma anche le alzate di sipario sono aumentate arrivando al record storico di 835 contro le 805 del 2022 e le 737 del 2019. Per non parlare degli spettatori passati da 242.427, nel 2019, 205.634, nel 2022, a 247.411. E il record riguarda anche i fondi ricevuti dal Ministero (i più alti in Italia), oltre 3,5 milioni di euro, più quelli del Comune (2,2 milioni), della Regione (1,2) e di Moncalieri (100mila euro). A questi si aggiungono altri circa 2,5 milioni di euro ricavati dagli sponsor, tra cui Fondazione Crt, Compagnia di Sanpaolo.

Commenti

«I dati consuntivi del 2023 registrano un forte rimbalzo per ciascuno degli indicatori chiave di prestazione e fanno segnare in molti casi i massimi assoluti nella storia del Tst - dichiara il direttore Filippo Fonsatti -. Tali prestazioni premiano senza dubbio la qualità della nostra offerta artistica, in equilibrio tra il rischio culturale e la capacità di raggiungere un pubblico sempre più ampio e differenziato grazie all’efficacia delle strategie di promozione, partecipazione e accessibilità. Particolarmente rilevante è il dato relativo alla consistenza del pubblico under 35, che testimonia quanto l’investimento strutturale del Tst verso le nuove generazioni stia dando i suoi frutti. Il merito di questi risultati va innanzitutto all’eccellente staff del Teatro, che qui voglio ringraziare, e al talento dei nostri artisti». Già, gli artisti, quei giovani attori e registi formatisi proprio nella scuola dello Stabile che «devono essere il futuro di un teatro comunale - sottolinea il neo presidente Alessandro Bianchi, un passato nello staff della Fondazione Maxxi di Roma, del Teatro Regio, della Fondazione Sandretto Re Rebudengo - così come il suo archivio storico» cui presto si aggiungeranno gli appunti di Massimo Castri e il fondo Eugenio Allegri.

E per quanto riguarda il futuro?

«Ovviamente l’asticella si sta alzando - continua Fonsatti - dobbiamo continuare su questa lunghezza d’onda e lo faremo cercando di coinvolgere sempre di più i torinesi con le nostre produzioni e con titoli accattivanti. Inoltre ci stiamo preparando alle celebrazioni per i 70 anni del Carignano che cadranno nel 2025», ma «non abbiamo ancora pensato bene a cosa faremo», gli fa eco Bianchi.
Di sicuro la sfera di cristallo degli uffici di via Rossini più volte si è soffermata sul Teatro Nuovo per il quale stanno per iniziare i lavori di restyling da parte del Comune, così come su tutta Torino Esposizioni, e per il quale entro il 2026 deve essere pubblicato un bando di gestione.
«Sì, quando uscirà il bando possiamo provare a partecipare - chiosano Fonsatti e Bianchi - ma dobbiamo fare molta attenzione a non fare il passo più lungo della gamba, è ancora tutto da valutare». Nel 2024, infine, l’uscita di scena del regista resident Filippo Dini nominato direttore del Teatro Stabile del Veneto.

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