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Teatro Stabile

Non solo Scorsese: anche il Carignano in festa per la prima della stagione

L'inaugurazione in programma lunedì 7 ottobre alle 20 con "Cose che so essere vere". Ad attendere gli spettatori pure una mostra...

teatro carignano

Il Teatro Carignano di Torino

Non soltanto cinema, e che cinema. Lunedì 7 ottobre a Torino si respirerà un'aria speciale, fatta di festa e cultura. Oltre al party della Mole Antonelliana che vedrà protagonista niente di meno che Martin Scorsese, poco più in là, in piazza Carignano, l'omonimo teatro darà il via alla sua stagione, alle ore 20, con il debutto in prima nazionale dello spettacolo "Cose che so essere vere"  (Things I Know to Be True) di Andrew Bovell, nella traduzione di Micol Jalla, per la regia di Valerio Binasco. Giuliana De Sio e Valerio Binasco sono i protagonisti di questo toccante, divertente e coraggioso dramma che ruota intorno alla storia di una famiglia e di un matrimonio. Insieme a loro, nel primo allestimento italiano del potente testo di Bovell, Fabrizio Costella, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Stefania Medri. Le scene e le luci sono di Nicolas Bovey, i costumi di Alessio Rosati e il suono di Filippo Conti.

Lo spettacolo è coprodotto dal Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale, dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, con il sostegno di Fondazione CRT e in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di HLA Management Pty Ltd.

Cose che so essere vere dopo il debutto a Torino, dove verrà replicato fino al 27 ottobre, sarà in tournée dal 29 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 nelle principali città italiane.

Ma c'è di più. Ad accogliere gli spettatori nel foyer dello splendido teatro, invitati e istituzioni (qualcuno farà la spola fra il Museo del Cinema e il teatro), il percorso espositivo realizzato in occasione del 5oesimo anniversario del Centro Studi, dal titolo "Custodire la scena". 

Con la curatela di ARTECO, la mostra accompagna i visitatori alla scoperta della complessa macchina che dà vita a ogni produzione teatrale. Il percorso della mostra si sviluppa in alcune aree del Teatro Carignano, a partire dal foyer, dove il pubblico viene accolto dalla grande scultura lignea di un cavallo, recentemente restaurata e realizzata da Mario Ceroli in occasione del Riccardo III di William Shakespeare diretto da Luca Ronconi nella stagione 1967/68, che fu cavalcato in scena da Vittorio Gassman. Scendendo al piano inferiore del teatro si entra nel vivo della mostra, dove è possibile scoprire la storia del Centro Studi, partendo dal primo importante nucleo archivistico ricevuto da Lucio Ridenti e dalla rivista Il Dramma, con le sue suggestive copertine. Nella Sala Lavazza, il pubblico può visionare locandine, manifesti, recensioni, bozzetti e figurini, fotografie e videoregistrazioni, materiali che propongono un viaggio alla scoperta di grandi autori: Emanuele Luzzati, Giulio Paolini, Ugo Nespolo e molti altri.

Infine, attraverso l’installazione interattiva ideata dallo studio auroraMeccanica, circondata dal racconto visuale fatto di copioni, quaderni di sala e note di regia, sarà possibile immergersi nelle voci di registi, musicisti e attori che hanno calcato negli anni i palcoscenici dello Stabile.

La mostra ospita anche una ricostruzione in scala del Teatro Carignano del 1752, secondo il progetto di Benedetto Alfieri, a cura di Branislav Dimov, allievo dell'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

La visita di Custodire la scena è inclusa nel percorso Scena Aperta: la passeggiata teatrale in compagnia di due attori che, attraverso aneddoti e curiosità, porta il pubblico alla scoperta del Teatro Carignano.

 

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