Cerca

TORINO FILM FESTIVAL

Al Tff 42 va in scena "Romanzo Popolare" con Ornella Muti e Michele Placido

Dopo il bagno di folla per le star di Hollywood, il cinema italiano è protagonista

Al Tff 42 va in scena "Romanzo Popolare" con Ornella Muti e Michele Placido

Michele Placido insieme ad Ornella Muti

Dopo tante star di Hollywood, finalmente al Torino Film Festival è l’ora del cinema italiano: ci aveva già pensato Giancarlo Giannini a tenere alto il nome del nostro Paese, nella serata inaugurale una standing ovation in suo onore era stata lanciata addirittura da Ron Howard e Sharon Stone (senza dimenticare le parole di grande lode che gli hanno riservato altri ospiti del Tff come Rosario Dawson e Alec Baldwin), ma il martedì del festival è tutto della coppia dei sogni Ornella Muti e Michele Placido, chiamati in città per i cinquant’anni del film “Romanzo Popolare” di Mario Monicelli (la prima era stata il 29 ottobre 1974), che hanno introdotto insieme martedì 26 novembre al cinema Romano. «Mentre giravamo - confida Ornella Muti - non avevo proprio coscienza del successo che avrebbe avuto questo film, ero molto orgogliosa e lo sono ancora di averlo fatto, ma mai lo avrei pensato. Ho ricordi splendidi, anche dei colleghi, e poi Enzo Jannacci aveva scritto una canzone splendida sul mio personaggio, “Vincenzina e la fabbrica”, un vero onore che mi è capitato anche una seconda volta con “Flash Gordon”, con i Queen».

Placido ha modo di ricordare la vittoria dell’Orso come migliore attore al festival di Berlino nel 1979 per il suo ruolo in “Ernesto” di Salvatore Samperi, tratto dal libro di Saba. «Lo scoprii solo dopo, fu il giornalaio ad avvisarmi! In quel film interpretavo un omosessuale, una splendida esperienza. Per quel film entrai in contatto con Fassbinder, che mi aveva molto apprezzato in scena: proprio con Ornella avremmo dovuto girare un film diretti da lui, “Cocaina”, ma è morto prima delle riprese».

La performance della figlia di Ornella Muti, Naike Rivelli, durante la photocall

I due attori si raccontano davanti alla stampa (lei dice: «Tanti colleghi hanno fatto anche i registi, ma non molti lo hanno fatto bene. Mi piacerebbe, ma chissà se accadrà»; lui risponde: «Monicelli era fantastico, per fortuna ci sono eredi del suo cinema come Riccardo Milani e Massimiliano Bruno») e poi si fermano a firmare autografi e scattare selfie. Al festival Ornella Muti - che da qualche tempo vive in un casolare isolato, “su un cucuzzolo” - nell’ovadese - è arrivata insieme alla figlia, Naike Rivelli, che durante il loro photocall dei due attori si è lasciata andare ad una performance inattesa, una spaccata con sulla schiena una banana attaccata con il nastro adesivo, stile Cattelan. Madre e figlia venerdì alle 21,15 saranno ancora a Torino, al cinema Esedra, in via Bagetti, per commentare il documentare “Cuori felici” sugli allevamenti di animali. Placido, così come Giannini, ormai non ha filtri e chiude l’incontro con una dichiarazione sul festival: «Mi piace questo Tff con le stelle, non dobbiamo avere paura del glamour: e poi diciamolo, gli autori hanno rotto».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.