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Lutto nel mondo della musica
02 Maggio 2025 - 15:15
Jill Sobule, cantautrice statunitense celebre per il brano “I Kissed a Girl” del 1995, è morta a 66 anni in un tragico incendio che ha devastato la casa di amici dove era ospite. La notizia è stata confermata dal suo manager, John Porter, che ha dichiarato: “Jill era una forza della natura, una sostenitrice appassionata dei diritti umani, e la sua musica è parte integrante della nostra cultura. Ho perso non solo una cliente, ma una cara amica”.
Nata a Denver, in Colorado, Sobule aveva esordito nel 1990 con l’album “Things Here Are Different”, ma la notorietà internazionale arrivò cinque anni dopo con il disco omonimo Jill Sobule. Due i singoli che segnarono la sua carriera: “Supermodel”, inserito nella colonna sonora cult di Ragazze a Beverly Hills, e soprattutto “I Kissed a Girl”, brano considerato il primo a tematica apertamente LGBTQ+ ad entrare nella Top 20 di Billboard.
Una canzone che – a dispetto della leggerezza apparente – sfidava i tabù dell’industria discografica dell’epoca: “Era il tipo di canzone che avrei voluto ascoltare quando ero giovane”, disse Sobule nel 2021, sottolineando la difficoltà iniziale nel farla pubblicare. L’ironia della sorte volle che, tredici anni dopo, il titolo fosse ripreso da Katy Perry, con un successo planetario che spesso oscurò l’originale.
Oltre che per la sua musica, Jill Sobule era nota per il suo impegno civile. I suoi testi trattavano temi forti: dalla pena di morte all’anoressia, dal bullismo alla politica reazionaria del movimento MAGA. Artista indipendente e creativa, fu tra le prime a utilizzare il crowdfunding per finanziare un album (California Years, 2009), aprendo la strada a una generazione di musicisti indipendenti.
Negli ultimi anni si era dedicata anche al teatro, scrivendo e portando in scena il musical autobiografico Fck 7th Grade*, il cui cast recording era atteso proprio per il 6 giugno. Per la stessa data era previsto un vinile celebrativo per il 30º anniversario dei suoi due maggiori successi.
Sobule si trovava a Woodbury, nel Minnesota, per una breve visita ad amici, prima di tornare a esibirsi nella sua città natale, Denver. Questa sera, 2 maggio, avrebbe dovuto tenere un concerto speciale con le canzoni tratte dal musical. L’evento si trasformerà invece in un memoriale, mentre un tributo ufficiale alla sua vita e alla sua arte è previsto per quest’estate.
“Era parte della nostra famiglia”, ha raccontato commosso l’avvocato e amico Ken Hertz, ricordando i momenti condivisi, dalle festività alle esibizioni casalinghe su Zoom durante la pandemia. “Ha cantato al matrimonio di nostra figlia. Non era solo un’artista, era una presenza costante nella nostra vita”.
Jill Sobule lascia un’eredità musicale profonda e coraggiosa. Una voce ironica e affilata dell’America degli anni ’90, un’artista libera che ha cantato con verità e leggerezza il diritto di essere sé stessi.
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