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Evento

Dieci anni di Camera: le fotografie di Lee Miller aprono le celebrazioni

Il Museo di via delle Rosine si prepara a festeggiare a partire dal 21 settembre con una prima grande esposizione

"Dieci anni di Camera: fotografie per una stagione di celebrazioni"

Una delle foto in mostra

Dieci anni di vita, tante storie e tante vite mostrate all'ampio pubblico che ne ha visitato le stanze: Camera – Centro Italiano per la Fotografia è stato inaugurato nell'autunno del 2015 e proprio alla scadenza del suo primo decennio si celebra con una mostra speciale, che inizierà il 1° ottobre per concludersi il 1° febbraio 2026, dedicata all'arte di Lee Miller.

Camera è nata come “un polo unico, dedicato alla fotografia, in grado di rafforzare il legame del Piemonte e dell’Italia con le principali realtà mondiali promuovendo la fotografia in un dialogo aperto e creativo con artisti e istituzioni”. Questo ha fatto da subito e continua a essere, ospitando ogni anno mostre di grande impatto visivo e profondità a cui ha sempre affiancato workshop, incontri e laboratori.

Non farà eccezione la prossima mostra (ricordiamo che fino al 21 settembre è allestita quella con le fotografie di Alfred Eisenstaedt), con oltre 160 immagini tutte provenienti dai Lee Miller Archivies, molte delle quali pressoché inedite, per una chiave di lettura sia pubblica che intima del suo lavoro e della sua straordinaria personalità.

La fama di Miller nel mondo della fotografia e della storia dell'arte è stata rilanciata nei mesi scorsi dall'uscita del film “Lee” di Ellen Kuras, in cui era l'attrice Kate Winslet a darle volto e voce, mostrandone alcuni dei momenti più rilevanti (gli anni da inviata in guerra, la difficoltà di affermarsi come donna in un mondo maschilista) di una vita densa e complessa.
Il percorso, spiegano da Camera, si concentrerà «sull’intensa attività tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento della straordinaria autrice americana, ponte ideale tra gli Stati Uniti – la sua terra natale - l’Europa, dove si trasferisce ancora giovane e dove decide di stabilirsi – prima a Parigi e poi in Inghilterra - e anche l’Africa, dove trascorre alcuni anni della sua intensa vita».

Di origine statunitense, Lee Miller si era trasferita a Parigi alla fine degli anni Venti con la determinazione di diventare una fotografa, tanto da convincere Man Ray ad accoglierla come assistente nel suo studio. Divenne amica e musa ispiratrice di Pablo Picasso, Max Ernst, Paul Éluard, stringe rapporti con artiste come Eileen Agar, Leonora Carrington, Dorothea Tanning e realizza alcune delle immagini più significative della storia della fotografia surrealista, contribuendo anche alla scoperta della solarizzazione, una tecnica che lei e Man Ray sfrutteranno al meglio.

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