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Ma come si scelgono i vestiti usati? Ecco una guida completa per non sbagliare

Farsi un guardaroba di seconda mano è possibile: basta avere un po' di occhio critico, e seguire questi consigli

Come comprare vestiti usati senza rischi: una guida completa

Negozio dell'usato, immagine di repertorio

Comprare abiti di seconda mano è una scelta sostenibile e intelligente, ma serve metodo per evitare acquisti sbagliati. Ecco i punti fondamentali, raccontati in modo scorrevole ma ricchi di dettagli utili.

1. Pianificare prima di partire
Meglio non andare allo sbaraglio: stilare una lista dei capi mancanti nel guardaroba, definire i colori che davvero si indossano e fissare un budget preciso. Questo evita di accumulare pezzi che resteranno nell’armadio.

2. Scegliere il canale giusto
Nei negozi vintage si trovano capi selezionati e la possibilità di provarli subito, anche se i prezzi possono essere più alti. I mercatini offrono affari, ma richiedono tempo e occhio esperto. Online c’è una vastissima scelta: piattaforme e marketplace sono utili, ma bisogna sempre controllare feedback, condizioni di reso e metodi di pagamento sicuri.

3. Arrivare preparati
Un metro da sarta e le proprie misure annotate (spalle, torace, vita, fianchi, maniche e lunghezza) sono indispensabili. Anche avere foto dei capi già posseduti aiuta a valutare gli abbinamenti.

4. Controllare i dettagli
L’analisi deve essere quasi da tecnico: verificare colli, polsini e cuciture, tirandole leggermente per scoprire eventuali cedimenti. Attenzione alle fodere sotto le ascelle, agli elastici che possono essere “morti”, a bottoni e zip che devono funzionare. Macchie, odori persistenti di muffa o fumo e pilling profondo sono campanelli d’allarme.

5. Conoscere i materiali
La lana va ispezionata per piccoli fori di tarme, la seta deve avere ancora lucentezza e non risultare “secca”, il lino e il cotone devono mantenere compattezza. La pelle richiede assenza di screpolature profonde e zip solide, mentre il denim deve avere cuciture robuste e non mostrare eccessiva lucidità nelle ginocchia.

6. Etichette e autenticità
Un capo davvero vintage ha almeno vent’anni. Le etichette raccontano composizione, paese di produzione e talvolta anche l’epoca. Per i pezzi firmati è bene cercare dettagli come cuciture originali, bottoni logati o seriali.

7. Vestibilità reale
Le taglie del passato non corrispondono a quelle attuali: per questo è meglio provare i capi o, negli acquisti online, chiedere misure precise (spalla-spalla, ascella-ascella, vita, fianchi).

8. Valutare costi e abbinamenti
Un capo va comprato solo se si abbina ad almeno tre look già presenti nell’armadio. Prima di acquistare, considerare anche eventuali spese di sartoria o riparazione.

9. Igiene e cura
Gli abiti usati vanno sempre lavati o portati in lavanderia prima di essere indossati. Alcuni tessuti richiedono trattamenti delicati: la lana può essere rigenerata con un pettinino antipilling, la pelle con un balsamo nutriente.

10. Personalizzare
Un bottone diverso, una tintura o un piccolo intervento sartoriale possono trasformare un capo economico in un pezzo unico. Vale la pena però evitare acquisti che richiedano lavori troppo complessi, come fodere intere da rifare o pelle irrimediabilmente rovinata.

11. Accessori e scarpe
Meglio acquistare solo se in ottime condizioni: scarpe con suole integre, borse senza fodere distrutte, cappelli ben conservati. Intimo e costumi, invece, è preferibile comprarli nuovi.

12. Sostenibilità vera
Comprare usato ha senso se non diventa accumulo: meno pezzi, ma scelti meglio. Privilegiare negozi locali o solidali e rivendere ciò che non si usa più chiude davvero il cerchio dell’economia circolare.

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