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Cultura e lifestyle
18 Agosto 2025 - 20:45
Immagine di repertorio
Negli ultimi anni Torino ha consolidato una posizione di primo piano nel mercato nazionale del vintage e del second-hand. Il fenomeno coinvolge sia il commercio tradizionale sia l’organizzazione di mercati temporanei, con un’alta concentrazione di iniziative nei quartieri San Salvario e Cit Turin. Alla base della crescita si trovano la crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale, la ricerca estetica legata alla moda retrò e una domanda stabile di beni usati proveniente da giovani, turisti e collezionisti.
San Salvario, quartiere multietnico e da sempre laboratorio di sperimentazioni urbane, ospita dal 2024 un mercatino mensile in corso Marconi che si affianca allo San Salvario Emporium, rassegna dedicata all’hand-made e al vintage che si svolge ogni prima domenica del mese in piazza Madama Cristina. Altri appuntamenti richiamano pubblico in piazza Gran Madre con il “Vintage della Gran Madre”, mercato a tema che si tiene la terza domenica del mese. Sul fronte dei punti vendita stabili, in via Baretti, via Saluzzo e via Belfiore operano boutique specializzate nella vendita di capi e accessori d’epoca, tra cui negozi che propongono il modello della vendita “a peso”, con fasce di prezzo da 15 a 35 euro al chilo. Alcuni operatori utilizzano tecniche di tintura artigianale per valorizzare capi militari o sartoriali recuperati.
Cit Turin, quartiere residenziale caratterizzato dall’architettura liberty, accoglie soprattutto attività legate al modernariato d’arredo, all’usato selezionato e al design anni ’50-’70, con una clientela composta da professionisti, architetti e residenti storici. La vicinanza alla stazione di Porta Susa favorisce inoltre l’arrivo di visitatori da fuori città. Sebbene meno vivace di San Salvario sul fronte degli eventi, Cit Turin valorizza il contesto urbanistico e l’immagine “borghese” del vintage.
Completano il sistema del second-hand torinese i mercati del Balon e del Gran Balon in zona Porta Palazzo, storici poli per antiquariato e rigatteria a livello internazionale, dove ogni sabato si registrano fino a 250 espositori e oltre 10 000 visitatori. Secondo le stime dell’associazione dei commercianti del Balon, il volume d’affari del settore vintage torinese supera i 18 milioni di euro l’anno, alimentando economia locale, progetti di rigenerazione di quartiere e forme di autoimprenditorialità. L’amministrazione comunale valuta un potenziamento degli eventi a tema in ottica di attrattività turistica, anche in connessione con il Salone del Libro, Artissima e altri appuntamenti culturali.
Il vintage torinese si configura dunque come ecosistema articolato, coniugando microcommercio, sperimentazione estetica, recupero di oggetti e abiti, e posizionando la città come riferimento nazionale per la moda circolare e la cultura del riuso urbano.
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