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Flashback
03 Novembre 2025 - 07:00
Lo staff della Lara e Rino Costa
Lo scorso anno balzò agli onori della cronaca, suo malgrado, per via del furto di una parte dell’opera, del valore di circa 30mila euro, “Ballata al buio” di Pier Paolo Calzolari (1999), avvenuto proprio durante le prime ore dell’inaugurazione di Flashback. È la famiglia Costa, della Galleria Lara e Rino Costa di Valenza, che oggi, a dodici mesi da quei fatti, è tornata a Torino per essere protagonista, ancora una volta, della mostra mercato che mette a confronto arte antica, moderna e contemporanea di corso Giovanni Lanza 75. A spasso fra i corridoi e i piani dell’ex brefotrofio, è proprio la Lara e Rino Costa uno degli stand più visitati durante l’edizione che si è chiusa ieri, più che per la curiosità, questa volta, per il bellissimo allestimento improntato sull’arte contemporanea.

«Esatto - ci hanno raccontato Alberto e il papà Rino Costa - quest’anno abbiamo cambiato registro e, come si può notare, ci siamo fatti anche furbi… Abbiamo basato l’allestimento su sculture e installazioni di grandi dimensioni così, nessuno ci ha potuto portare via nulla…».
Il riferimento ironico è, ovviamente, al furto del 2024 quando il foglio superiore dell’opera di Calzolari fu rubato e mai più trovato…
«Sì, ci abbiamo sperato, ma nessuno si è più fatto vivo e io - sottolinea Rino Costa - mi sono anche fatto un’idea di cosa possa essere accaduto e di chi possa essere stato. Certo, non ne ho la certezza quindi non posso fare nomi ma, a mente fredda, mi sono poi ricordato della persona che era passata di lì poco prima, mi è rimasto impresso il suo cappotto e sa cosa le dico? Io quella persona e quel cappotto li ho poi rivisti in tv… durante un Tg. Ma non pensiamoci più. Il nostro Calzolari lo troveremo magari tra qualche anno a qualche asta e poi, oggi (ieri, ndr), siamo davvero molto soddisfatti di questa edizione di Flashback durante la quale abbiamo venduto bene a fondazioni importanti e creato numerosi nuovi contatti».

Tra gli artisti più acclamati, Amanda Chiarucci, di Cesana, classe 1974, che si è fatta notare dai visitatori per le sue opere realizzate con una tecnica molto particolare di lavorazione di piccoli pezzi di carta (una delle opere è stata creata con i pezzi di tante pagine di Topolino) incastrati insieme a formare composizioni. Tra i pezzi venduti, non a caso, la sua bellissima “Prima di fiorire”. Tra gli altri nomi presenti nella galleria di Flashback, Daniel Spoerri, Mario Airone, Saba Masoumian, Umberto Cavenago autore della ammiratissima moto futurista piazzata al centro dello stand. Si tratta della SPrint, 2019, un progetto a tiratura limitata secondo i metodi del disegno industriale e secondo le tecniche della stampa 3D. «Siamo davvero soddisfatti - concludono -, Flashback è un’ottima mostra mercato, abbiamo ricevuto complimenti e, cosa più importante, abbiamo lavorato».
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