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Gallerie d'Italia

Riccardo Ghilardi: piano sequenza alla Mole, 42 ritratti per i 25 anni del Museo del Cinema

Fino all'1 marzo l'esposizione curata da Domenico De Gaetano

Riccardo Ghilardi: piano sequenza alla Mole, 42 ritratti per i 25 anni del Museo del Cinema

Una parte dell'esposizione

Riccardo Ghilardi. Piano sequenza la Mole” è una mostra speciale che comprende 42 fotografie e racconta un pezzo importante della storia recente del Museo Nazionale del Cinema, avendo ritratto molti dei protagonisti che negli ultimi anni sono stati ospiti alla Mole Antonelliana e che il genio creativo del fotografo romano ha immortalato.

Curioso, ma significativo del tentativo di trovare un nuovo pubblico, il fatto che questo progetto, curato dall'ex direttore del Museo, Domenico De Gaetano, sia ospitato alle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo (dove resterà fino al 1° marzo 2026). L’esposizione vuole celebrare i 25 anni in Mole del Museo del Cinema.

L'elenco dei grandi nomi ritratti nelle foto è lunghissimo e va da Martin Scorsese e Sharon Stone a Kasia Smutniak e Domenico Procacci (ritratti sospesi al di fuori della cupola, la foto – condivisa sui social dall'attrice – ha fatto molto parlare in queste ore). E poi Malcolm McDowell che “gioca” con i Drughi di “Arancia meccanica”, Monica Bellucci, Tim Burton, Matilda De Angelis, Ron Howard, Pablo Larraín, Luca Marinelli, Carlo Verdone e tanti altri.

«Per un progetto così ci voleva un artista, sono felice che Ghilardi abbia accettato», spiega De Gaetano. «L'idea di partenza era tenere traccia, avere un ricordo dei tanti ospiti del Museo, ma volevamo anche che interagissero con il suo patrimonio incredibile: Scorsese spulcia la corrispondenza tra D'Annunzio e Pastrone, Larrain legge il copione originale del Gattopardo, e così via». 

Chi visiterà il Museo del cinema in questi mesi potrà accedere gratuitamente alla mostra alle Gallerie (e chi visiterà invece prima le Gallerie potrà entrare in Mole a prezzo ridotto).

«Ho avuto l'onore di lavorare in una location unica e di creare un racconto speciale, una specie di “Una notte al Museo” che si anima una volta chiuso al pubblico», aggiunge Ghilardi, che ha dedicato negli ultimi quattro anni energie, tempo e ogni risorsa alla riuscita della mostra. «Tra le tante persone, ci tengo a ringraziare Giovanna Mezzogiorno, cui abbiamo chiesto di impersonare Maria Adriana Prolo, l'ideatrice del Museo, senza la quale niente di tutto questo esisterebbe».

Ogni foto meriterebbe un racconto approfondito per spiegarne le motivazioni e per ammirare come sono state realizzate (in termini tecnici ma anche pratici: attrici sospese nel vuoto, spazi della Mole mai visti, angolazioni sorprendenti): sedici di quelle esposte hanno un QR Code che apre un video dietro le quinte inedito, ma soprattutto sono in arrivo ben due documentari che raccontano il progetto. Il primo, “Ritratti di cinema” di Paolo Civati, sarà mostrato nei prossimi giorni al Torino Film Festival; il secondo, diretto da Rocco Giurato, arriverà su RaiPlay nel 2026.

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