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Televisione
26 Dicembre 2025 - 16:42
Una scena
Sono ancora freschi i ricordi dei torinesi di quel set che nella primavera dello scorso anno invase molti luoghi della città. Non si sapeva un gran che, come vuole il riserbo tra gli addetti ai lavori durante la produzione di un film o di una serie, tranne il titolo: Prima di noi. Il tempo passa in fretta e, infatti, sarà proprio questa fiction a inaugurare la stagione 2026 di Raiuno da domenica 4 gennaio. Prima di noi di Giulia Calenda, Daniele Luchetti, Valia Santella - diretta da Daniele Luchetti e Valia Santella è tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Fontana con Linda Caridi, Andrea Arcangeli, Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Diane Fleri, Benedetta Cimatti, Fausto Maria Sciarappa, Romana Maggiora Vergano ed Elena Lietti.
La serie – prodotta da Wildside, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Rai Com, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – è stata presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025 e ripercorre quasi tutto il Novecento, dal 1917 al 1978, dal Friuli rurale alla Torino delle fabbriche, passando attraverso le due guerre mondiali, il boom economico, l’urbanizzazione, gli anni di piombo e le contestazioni, fino all’avvento della globalizzazione.
La serie è stata realizzata anche a Torino per 3 settimane nel marzo 2025, coinvolgendo diverse location cittadine, come Baratti & Milano, Galleria Subalpina, piazza Carlo Alberto, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Le Roi Music Hall, Circolo De Angeli, Oratorio di San Gioacchino, Camera di Commercio, Liuteria Piemontese, Mercato Ortofrutta Porta Palazzo, Circolo La Familiare, Studi Rai di via Verdi, Scuola "C. Grassi", Società Canottier Armida, Chiesa S. Pelagia, nonché comuni del Piemonte quali Valfenera, Venaria Reale, Carignano, Borgo Cornalese, Livorno Ferraris.
Trama
“Prima di noi” è una serie che intreccia passato, cultura e identità, seguendo l’evoluzione della famiglia Sartori e dando voce a un Nord Italia inesplorato, affascinante e contraddittorio. Un racconto che ricostruisce un secolo che contiene tutto: la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, il viaggio e soprattutto l’amore.
È l’affresco di un Paese e di un popolo in eterna lotta con l’eredità del passato che convive con la paura del futuro. A fare da guida sono i Sartori, la grande famiglia composta da tre generazioni di costruttori e distruttori, archetipi eterni che cercano il loro posto nel mondo e il riscatto dalla colpa di chi è venuto prima di loro. Un fardello che sembra aver lasciato in eredità solo rabbia e inquietudine, persino nei più generosi gesti d’amore. Tutto parte da Maurizio e dalla fuga dal fronte dopo la ritirata di Caporetto durante la prima guerra mondiale. Una scelta che tiene segreta e che lo rende un disertore in ogni aspetto della vita. Troverà il coraggio di raccontarla soltanto a Nadia, capostipite e radice indistruttibile del nucleo familiare: una forza femminile capace di tenere insieme la fermezza degli antenati e i tentativi d’evasione dei figli, anticipando gli eventi della Storia.
Professionisti piemontesi
Ivano Coia (Ispettore di produzione), Emanuele Perotti (Location manager), Luca Galzignato (Assistente Location manager), Ludovica Spacca, Daniele Botta, Federico Callegaro e Andrea Ullo (Scenografia), Paolo Sandri, Cristiana Fabris e Elena Gaudio (Costumi), Gianluca Tamai e Elisabet Armand (Suono), Irene Pallaro (Aiuto Operatore), Rosabella Russo (Truccatrice extras), Laura Leonardi, Stefania Monge e Sharon Lucrezia Velliscig (Casting), Adelina Arcidiaco (Production Contract Supervisor), Ruggero Gioia e Filippo Amato (Aiuto segretari di produzione), Lorenzo del Grosso (Manovale e Aiuto segretario di produzione), Antonio Marchese e Fabrizio Giommetti (Elettricisti).
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