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CINEMA

"Across", il viaggio di Irene Dorigotti: "Ho portato la mia divisa da scout in giro per il mondo"

La pellicola della regista trentina, torinese di adozione, è stata presentata alla Mostra del Cinema di Venezia

"Across", il viaggio Irene Dorigotti: "Ho portato la mia divisa da scout in giro per il mondo"

Una scena suggestiva del film "Across"

Un lavoro lungo sette anni in cui riversare tutto di sé, esponendo i propri dubbi, le proprie speranze, i propri problemi e i propri sogni; un lavoro che a momenti sembrava impossibile da portare a termine ma che ora è diventato realtà e ha esordito in anteprima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia: con “Across” la giovane regista trentina Irene Dorigotti, da anni adottata da Torino, è riuscita nel suo obiettivo. «C’è voluta una pazienza infinita, specie quella del montatore Enrico Giovannone», confida lei stessa subito dopo la prima proiezione. «Era stato scritto in un modo e in parte segue quella traiettoria, ma come la vita ha preso anche pieghe e percorsi inaspettati. A volte lo definisco un mostro a tre teste, in cui ho utilizzato tanti linguaggi diversi, tra cui l’animazione». Nell’affiatata troupe che l’ha accompagnata in questa avventura anche il musicista Enrico Ascoli e il tecnico del suono Giovanni Corona.

Nel film, per il cui soggetto nel 2017 vinse il Premio Solinas, Irene Dorigotti appare anche davanti alla macchina da presa, ripercorrendo la sua vita dalle Alpi trentine a Torino e da lì in giro per il mondo, quasi sempre con indosso la divisa da scout, che appare come una seconda pelle. «A un certo punto ho iniziato a portarmela ovunque, come in Vietnam durante una residenza artistica per un altro progetto: ogni occasione, ogni esperienza che ho fatto è servita per arricchire, e anche un po’ complicare lo ammetto, il percorso di “Across”».


Dopo la laurea in antropologia culturale all’Università di Bologna, Dorigotti si è trasferita a Torino dove è rimasta per frequentare la scuola Holden e per iniziare la sua carriera da regista. «A vent’anni ho messo la mia educazione scout nella scatola dei ricordi e mi sono data allo studio dell’antropologia. Oggi sono una persona abbastanza riservata, che ogni tanto prende decisioni avventate seguendo l’istinto e piccoli segni del destino o qualunque cosa sia. Proprio grazie a uno di questi colpi di testa ho iniziato questo progetto, dedicandomi totalmente a un esperimento: realizzare un film sul concetto del sacro». La carriera di Irene Dorigotti è ora in rampa di lancio grazie agli ottimi riscontri veneziani: anche per “Across” la strada è all’inizio, nuove proiezioni (anche a Torino) sono in arrivo.

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