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dopo art week 2023
07 Novembre 2023 - 18:06
Una delle opere contemporanee in mostra
Calato il sipario sui grandi eventi dell’art week 2023 torinese conclusasi lo scorso fine settimana, nella città sabauda si continua comunque a respirare il clima frizzante e contemporaneo di “Artissima” nelle varie mostre inaugurate in occasione della fiera e che proseguiranno nei prossimi mesi. Dalle Ogr alla Fondazione Sandretto, dalla Gam al Pav, l’arte continua a tenere banco sotto la Mole. Le ex Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo ospitano due rassegne, la personale dell’artista statunitense Sarah Sze e la personale di Sara Enrico, entrambe sotto la curatela di Samuele Piazza. Visitabile fino all’11 febbraio 2024 “Metronome”, così titola la rassegna della Sze, è una grande installazione ambientale sul tema dell’incessante flusso di informazioni tipico dei nostri tempi. Tessuto, cemento e gommapiuma sono invece i mezzi artistici utilizzati dalla biellese Sara Enrico per creare le sue “Tainted Lovers”, allestite, fino al 10 dicembre, in un’installazione.
Due sono anche le personali che abiteranno fino al 25 febbraio 2024 gli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di via Modane. Si tratta di “Visual Persuasion”, un inedito e ambizioso progetto espositivo dell’artista polacca Paulina Olowska, concepito come un'esperienza immersiva e cinematica, dominata da una grande installazione site-specific di neon . Al vincitore dell’Illy Present Future 2022 Prize, a Peng Zuqiang è intitolata la mostra “Vestiges”, prima personale dell’artista-regista cinese in Italia che a Torino ha portato due nuove installazioni filmiche dedicate ai temi della memoria e del contagio in relazione alla produzione e diffusione di immagini. “Per analogiam” è la mostra antologica di Gianni Caravaggio proposta alla Gam, della cui collezione l’artista di Chieti è entrato a far parte con le sue opere dal 2001. L’esposizione si compone di un nucleo di lavori realizzati nell’arco di quasi trent’anni di lavoro, dal 1995 fino ai giorni nostri.
Rende, invece, omaggio al suo fondatore, a Piero Gilardi, il Pav, Parco Arte Vivente, con la mostra “Car crash. Piero Gilardi e l’arte povera”. Il titolo rimanda a un progetto di Gilardi mai realizzato per il “Piper Pluriclub”, caratterizzato dall’immagine di “un’auto che slitta silenziosamente sull’olio nero del pavimento”. Curata da Marco Scotini e visitabile fino al 28 aprile 2024, questa mostra racconta l’opera messa in atto dal giovane artista Piero Gilardi, attraverso tre temi fondamentali a lui cari: lo spazio extra-artistico, dal costume pop al costume politico, la produzione di arte utile.
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