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Santi Francesi, il primo Sanremo non si scorda mai: "E quando finisce ne vorresti ancora..."

Il duo di Ivrea racconta l'esperienza del Festival: "La carrambata di Amadeus con Matilda? Che imbarazzo..."

Santi Francesi, il primo Sanremo non si scorda mai: "E quando finisce ne vorresti ancora..."

Il duo dei Santi Francesi

Al festival di Sanremo hanno lasciato il segno con i ritmi della loro “L’amore in bocca”: i Santi Francesi, all’anagrafe Alessandro De Santis e Mario Francese da Ivrea, hanno annunciato quattro eventi a marzo, esauriti in pochi secondi, in due chiese sconsacrate, a Milano e Napoli. In autunno inizierà invece il loro tour che li vedrà partire proprio da Torino, al teatro Concordia di Venaria, mercoledì 20 novembre.
Si è appena conclusa la vostra prima esperienza sanremese: è stata come l’avevate immaginata?
«Eravamo abbastanza preparati - spiega Alessandro - ma è stato tutto “un po’ di più”: più lungo, più stancante, più emozionante. Vivi giornate che sembrano durare un mese l’una e hai momenti in cui speri che tutto finisca, ma quando finisce ne vorresti ancora!».


Il vostro brano è molto ascoltato e le prime date live sono andate a ruba.
«Siamo contenti, aspettiamo di vedere come andranno le date di novembre. Le date di marzo - commenta Mario - saranno con alcuni strumentisti in più e un arrangiamento più acustico: abbiamo scelto chiese proprio per avere un riverbero importante, vogliamo sfruttarle al meglio».
La vostra cover di “Hallelujah” con Skin è rimasta nei cuori di chi l’ha ascoltata.
«È stato surreale, avevamo provato veramente poco: Skin era tranquillissima ma noi avevamo la sensazione che o succedeva qualcosa di bello o ci tiravano i pomodori. Questo ci ha concesso di creare qualcosa di incredibile, almeno per noi».
Alessandro, Amadeus ti ha fatto una “carrambata” coinvolgendo la tua compagna Matilda De Angelis: te lo aspettavi?
«Dalla mia faccia credo si leggesse tutto l’imbarazzo che provavo in quel momento: non siamo, né io né lei, tipi adatti a queste cose, ma quando sei lì a Sanremo sei in ballo e devi farlo, è stato anche divertente, in un certo senso».


Si parla molto della scelta di Sangiovanni di ritirarsi dalle scene per ritrovare un po’ di serenità: è un rischio che si corre?
«Ognuno reagisce alle cose in modo diverso, non sappiamo cosa stia provando lui e non vogliamo commentarlo. Ma se arriva un momento in cui senti la necessità di staccare, devi farlo. Per difesa noi cerchiamo di non avere fretta, di fare le cose che ci piacciono, quando vogliamo».
Su YouTube il videoclip de “L’amore in bocca” spopola: l’avete pensato voi?
«In questo caso - conclude Mario - ci siamo affidati al regista Nicoló Bassetto che aveva realizzato anche quello di “Occhi tristi”. Ha ben capito il nostro mondo, siamo molto in linea con la sua estetica».

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