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Giornata Mondiale Senza Tabacco

Progressi nella riduzione del tabagismo ma ancora 1 italiano su 4 fuma

I dati dell'ISS mostrano un significativo calo dei fumatori negli ultimi 15 anni ma i giovani restano una sfida cruciale

Progressi nella riduzione del tabagismo ma ancora 1 italiano su 4 fuma

Negli ultimi 15 anni, l’Italia ha visto una significativa riduzione nel numero dei fumatori. Dal 2008 al 2023, la percentuale di fumatori adulti è scesa dal 30% al 24%. Questo calo rappresenta un progresso notevole nella lotta contro il tabagismo, ma evidenzia anche la persistenza di una sfida importante: ancora oggi, uno su quattro italiani fuma.

La maggioranza degli adulti italiani tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) o ha smesso di fumare (17%). Tuttavia, la quota di chi continua a fumare rimane rilevante. Questo dato assume contorni ancora più preoccupanti se si considera la fascia giovanile: il 30,2% dei giovani usa almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Inoltre, si registra un aumento del policonsumo, ovvero l’utilizzo contemporaneo di diversi prodotti a base di tabacco o nicotina, che si attesta al 62,4% tra gli studenti.

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Rocco Bellantone, sottolinea la necessità di accelerare questo processo di riduzione, puntando soprattutto sulla prevenzione a partire dalle scuole. Le scuole rappresentano uno dei luoghi principali dove costruire una socialità che promuova stili di vita sani, come l’abitudine a non fumare.

In vista della Giornata Mondiale Senza Tabacco del 31 maggio, l’Iss ha reso noti questi dati, che verranno discussi più approfonditamente durante un convegno organizzato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping insieme all’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” e alla Società italiana di tabaccologia. 

Questa giornata, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha lo scopo di incoraggiare le persone a non fumare per almeno 24 ore e sensibilizzare sull’importanza di smettere di fumare definitivamente dato che il tabacco è una delle principali cause di morte prevenibili a livello mondiale.

La diminuzione dei fumatori in Italia è un segnale positivo, ma la strada verso un paese libero dal fumo è ancora lunga. La prevenzione, l’educazione e le politiche sanitarie devono continuare a lavorare insieme per ridurre ulteriormente il numero dei fumatori e per contrastare l’uso di prodotti a base di tabacco, soprattutto tra i giovani.

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