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Salute mentale

Supporto psicologico per combattere l'ansia e la solitudine degli studenti fuorisede a Torino

"È una condizione di disagio legata allo studio, si avvertono pressioni dalla famiglia"

 Supporto psicologico per combattere l'ansia e la solitudine degli studenti fuorisede a Torino

A Torino, circa 40 mila studenti fuorisede si trovano a vivere questa esperienza, spesso in una camera singola per cui pagano in media 433 euro al mese. Tuttavia, il prezzo dell'indipendenza può essere più alto insieme all'ansia e alla solitudine.

Daniela Converso, professoressa e direttrice del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Torino, come ha dichiarato al Corriere della Sera, ha osservato da vicino queste dinamiche. "L'ansia, la paura di non farcela, di non laurearsi in tempo, di prendere voti bassi. È una generazione sotto pressione", afferma Converso, che dal 2017 è responsabile del progetto "Spazio di Ascolto". Questo servizio offre un sostegno psicologico gratuito agli studenti di UniTo, Politecnico, Conservatorio e Accademia Albertina, e ha già aiutato circa 2400 persone nel 2023, con numeri simili previsti per il 2024.

I dati di UniTo rivelano che su 2118 richieste di supporto, 1492 provengono da donne e 1204 da studenti delle lauree triennali. La metà dei colloqui è richiesta per disagi emotivi legati allo studio e attacchi di panico. "Spesso non hanno problematiche rilevanti e strutturate, il nostro è un lavoro di prevenzione", spiega Converso. Il servizio mira a intercettare i primi sintomi di disagio e a evitare che peggiorino, indirizzando i casi più gravi verso il servizio pubblico o centri a prezzi calmierati.

La lista d'attesa per accedere al servizio è breve, e i colloqui, che non sono psicoterapia ma consultazioni psicologiche, aiutano a mettere a fuoco i problemi. "Quando emergono questioni più gravi, li indirizziamo al servizio pubblico o a centri che offrono consultazioni a prezzi calmierati", aggiunge Converso. Nei casi più difficili, il supporto si appoggia sulla psichiatria del San Luigi.

Per molti studenti fuorisede, l'adattamento a una nuova città e a un nuovo stile di vita è una sfida significativa. "È una condizione di disagio legata allo studio, si avvertono pressioni dalla famiglia o dal contesto sociale che impone di essere sempre performante", afferma Converso. Interessante è anche il dato di circa 600 studenti che si iscrivono al servizio ma poi non partecipano alle sedute, spesso prenotando in orari improbabili come le 2 o le 3 di notte."

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