Cerca

Cinema

"Io sono la fine del mondo": uno sguardo al film campione d'incassi di Angelo Duro

Dal palco della stand-up comedy al grande schermo

"Io sono la fine del mondo": il film campione d'incassi di Angelo Duro

Campione di incassi. Ha acquistato una pagina su un importante quotidiano nazionale solo per scrivere (testuale, piccolo in basso, su una pagina vuota) “Non ho bisogno di fare pubblicità al mio film. Ho comprato questa pagina solo per farci disegnare i vostri figli. Un saluto, Angelo Duro”.

L’attore seppur giovane ha un robusto passato come stand-up-comedian. L’arte di trovarsi in piedi, da solo, davanti ad un pubblico e riuscire a farlo ridere con la forza di un monologo.

Il film è trend-topic. Da vedere se vuoi passare un po’ di tempo ridendo su battute “cattive” (ma del resto tutto il personaggio è costruito su questo imprinting) sono spesso risate amare, ma non importa: diceva Bergson, autore di un importante saggio sul Riso, che è un atto liberatorio, capace insieme di divertirci (al momento) ma di sedimentare un tot di riflessioni.

Le relazioni con i genitori, le dynamiche piccolo borghesi, la vita di chi ha intorno ai trenta anni adesso sono i perni sui quali gira la pellicola. Girata quasi interamente sul suolo natìo (l’attore è nato a Palermo), offre uno spaccato piuttosto diffuso nel quale è difficile non riconoscersi.

Ecco, se c’è un motivo per andare a vederlo, risiede proprio nella capacità di raccontare da un punto di vista scomodo, cinico, inusuale scandendo battute al vetriolo ma nella quale rimane difficile non riconoscersi. Una sorta di effetto pentothal, che tira fuori dallo spettatore il non detto, magari solo pensato ma mai espresso compiutamente, per non infrangere (insieme) le nostre più trite convenzioni e la trappola di convenzioni di cui tante vite sono condite.

C’è da scommettere che, visto il successo al botteghino, avrà un sicuro sviluppo purchè non rimanga prigioniero del proprio personaggio. Anche fare sempre i cattivi, o i finti buoni, a volte stanca.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.