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Pena di Morte
19 Marzo 2025 - 18:15
Il 7 marzo 2025, la South Carolina ha eseguito la pena di morte contro Brad Sigmon, un condannato per l'omicidio dei genitori della sua compagna, ricorrendo al plotone di esecuzione. Questo evento segna il ritorno di un metodo raro e violento, in uso per l'ultima volta nel 2010 in Utah, e solleva interrogativi profondi sulla pena di morte negli Stati Uniti.
La contraddizione che pervade il sistema legale statunitense riguardo alla pena capitale è evidente. L'ottavo emendamento della Costituzione proibisce le "sofferenze eccessive" durante l’esecuzione, ma permette al governo di uccidere legalmente un individuo, creando una tensione tra la volontà di infliggere una morte rapida e il rispetto di certi limiti umanitari. La ricerca di metodi “meno dolorosi” per la pena di morte ha portato a esperimenti controversi, come l’iniezione letale, che si è rivelata pericolosa e a volte crudele, con errori devastanti nelle somministrazioni.
Sigmon, preoccupato per i recenti fallimenti dell'iniezione letale in South Carolina, ha scelto il plotone di esecuzione, un metodo che, secondo alcuni esperti, potrebbe garantire una morte più rapida e meno dolorosa rispetto ad altri. Storicamente, le esecuzioni con il plotone sono state rare, ma presentano una particolare brutalità che sembra attrarre l'interesse pubblico. In effetti, i media nazionali, inclusa la BBC, hanno seguito da vicino il ritorno di questo metodo, anche se è probabile che l'interesse diminuirà con il tempo.
L'esecuzione di Sigmon è stata realizzata in modo macabro: legato a una sedia in una vasca di acciaio, con un bersaglio sul petto e un cappuccio sulla testa, è stato colpito da un plotone di uomini nascosti dietro un muro. Nonostante la violenza intrinseca di tale esecuzione, alcuni esperti, come la professoressa Deborah Denno, sostengono che il plotone di esecuzione possa essere tra i metodi meno dolorosi, citando studi storici e medici.
L’evoluzione della pena di morte in America ha visto il passaggio da metodi più violenti come l’impiccagione e il rogo, a metodi ritenuti scientificamente avanzati come l’iniezione letale, ma questi ultimi hanno spesso fallito, causando sofferenze inaccettabili. L'iniezione letale, in particolare, ha suscitato indignazione pubblica dopo episodi raccapriccianti come quello di Doyle Hamm nel 2018, quando la sua esecuzione è durata ore a causa di errori nel trattamento.
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