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Alimentazione e benessere

Pranzo al volo? Ecco la guida per non finire sempre col tramezzino

Università di Torino e Istituto Zooprofilattico svelano i segreti per mangiare sano anche tra una riunione e l’altra.

Pranzo al volo? Ecco la guida per non finire sempre col tramezzino

Quante volte ci si ritrova a pranzare di fretta, davanti al computer o con un panino preso al volo? Nella giungla della pausa pranzo, la qualità del pasto passa spesso in secondo piano rispetto alla velocità e alla comodità. Ma un’alimentazione sana e completa è compatibile anche con i ritmi frenetici del lavoro, come dimostra la nuova guida al baracchino perfetto messa a punto da tre realtà di eccellenza: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, l’Università di Torino e l’ASL Città di Torino.

Il documento nasce con un intento chiaro: migliorare le abitudini alimentari dei lavoratori attraverso consigli pratici, scientificamente validati ma alla portata di tutti. Non una lista di divieti, ma un vero e proprio vademecum per costruire pasti bilanciati, gustosi e facili da trasportare, perfetti per la “schiscetta” d’ufficio o per chi lavora in mobilità.

Il cuore della guida è rappresentato da una serie di raccomandazioni concrete, che toccano ogni aspetto del pasto fuori casa:

  • Comporre piatti completi e variati: ogni pasto dovrebbe contenere una fonte di carboidrati complessi (come riso integrale, farro o pasta), proteine magre (legumi, uova, pollo o pesce) e verdure fresche di stagione. Un esempio? Un’insalata di cereali con ceci, pomodorini e zucchine grigliate.

  • Attenzione alle porzioni e agli ingredienti: meglio evitare preparazioni troppo ricche di salse, fritti o eccessivamente elaborate. Occhio anche agli affettati, da consumare solo occasionalmente. L’ideale è limitare l’uso di sale e preferire spezie ed erbe aromatiche per insaporire.

  • Tecniche di cottura leggere: al vapore, alla griglia, al forno o in padella antiaderente con poco olio extravergine d’oliva. In questo modo si preservano le proprietà nutritive senza appesantire il piatto.

  • La praticità conta: via libera a contenitori ermetici, lunch box termici e posate riutilizzabili. Il pasto deve essere facile da trasportare e consumare, senza rinunciare alla qualità.

  • Bere bene è importante: acqua naturale sempre al primo posto. Evitare bibite zuccherate e limitare tè o caffè zuccherati.

  • Dolce? Sì, ma con misura: un frutto fresco di stagione è la conclusione ideale del pasto. Se si desidera qualcosa di più sfizioso, meglio scegliere dolci fatti in casa, con ingredienti semplici e poco zucchero.

A rendere unica questa guida è il suo approccio educativo: non impone regole rigide, ma stimola una riflessione consapevole sulle proprie abitudini alimentari. Con linguaggio chiaro, grafici intuitivi e suggerimenti concreti, il documento è pensato per accompagnare ogni lavoratore, dal pendolare al libero professionista, verso scelte alimentari più salutari e sostenibili.

Un pranzo ben studiato, secondo gli esperti, contribuisce non solo al benessere fisico, ma anche alla concentrazione, all’umore e alla produttività. Ecco perché questo progetto si inserisce in una visione più ampia di salute pubblica, che vede nella prevenzione e nell’educazione alimentare due strumenti chiave.

In un tempo in cui il lavoro occupa buona parte della giornata, migliorare la qualità del proprio pasto non è un lusso, ma un gesto di cura quotidiana. La guida al baracchino perfetto ci ricorda che anche nei gesti più semplici (come preparare una schiscetta) si nasconde la possibilità di fare la differenza. Per noi stessi, per chi ci sta accanto, e per promuovere una cultura del benessere accessibile e concreta.

Mangiare sano al lavoro, insomma, non è solo possibile: è anche più facile di quanto si pensi. Basta iniziare, un pasto alla volta.

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