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VINO & ECONOMIA

Il ritorno del vino nella GDO: 753 milioni di litri venduti, ma il boom è del Vermentino

Crescono Primitivo, Inzolia e Ribolla. Gli italiani scelgono meno vino, ma meglio. Rosati meglio dei rossi. Ecco le bottiglie che salgono (e quelle che crollano) nei supermercati

Il ritorno del vino nella GDO: 753 milioni di litri venduti, ma il boom è del Vermentino

Immagine di repertorio

Nel 2024 gli italiani hanno comprato 753 milioni di litri tra vino e spumante nella grande distribuzione. I supermercati si confermano il canale principale per questo settore e offrono una fotografia chiara dei gusti di chi acquista. I dati arrivano da Circana, che ha diffuso un’anteprima dello studio “Circana per Vinitaly”, in vista dell’incontro “Vino e Gdo: Innovazione, Mercati e Opportunità”, previsto per il 7 aprile.

Dopo anni difficili, segnati da aumenti dei costi di produzione e rincari sullo scaffale, il mercato del vino ha iniziato a mostrare segnali di ripresa già nel 2023. Un trend che potrebbe continuare anche nel 2025, grazie a una maggiore stabilità dei prezzi, anche se non si parla ancora di vere riduzioni. Resta però l’incertezza legata a possibili dazi dall’amministrazione Trump.

Il 2024 si chiude con un calo dell’1,3% nelle quantità vendute rispetto all’anno precedente, ma con un aumento del 2,2% sul valore totale delle vendite. Crescono, anche se di poco, i vini a Denominazione d’origine in bottiglia, con un +0,7%. Buoni risultati anche per altre etichette, alcune delle quali hanno sorpreso per la loro crescita.

Tra i vini che hanno registrato i maggiori aumenti nelle vendite a volume ci sono l’Inzolia siciliano (+12,9%), il Primitivo di Puglia (+11,8%), il Vermentino (Sardegna, Toscana e Liguria) con +11,7% e la Ribolla friulana (+11,3%). Se si guarda invece all’aumento in valore economico, al primo posto c’è il Vermentino (+13,5%), seguito dal Primitivo (+12,6%), dal Lagrein del Trentino (+11,5%) e dal Pinot Nero (+9,8%).

Il prezzo medio per un litro di vino a Denominazione (Doc, Docg, Igt) è di 5,57 euro, in crescita del 2% rispetto al 2023. Un aumento più contenuto rispetto all’anno precedente, quando gli incrementi avevano superato il 6%.

Le preferenze degli italiani restano abbastanza stabili: nei supermercati si acquistano più rosati che bianchi, più bianchi che rossi, e i vini fermi continuano a superare quelli frizzanti. Il Prosecco domina le vendite con quasi 50 milioni di litri (+4,7%), seguito da Chianti (oltre 16 milioni di litri) e Lambrusco (oltre 15 milioni), entrambi però in calo rispetto al 2023 (-2,9% e -4%). Tra i vini in crescita anche il Vermentino (oltre 11,6 milioni di litri, +11,7%), la Ribolla (quasi 8,7 milioni, +11,3%) e il Primitivo (7,3 milioni, +11,8%).

«Il 2024 ha visto migliorare il dato (pur sempre negativo) del vino. La frenata dovuta ai prezzi sembra alle spalle, in uno scenario che però non lascia del tutto spazio all’ottimismo e a previsioni di crescita sostenuta della categoria» ha dichiarato Virgilio Romano, Business Insight Director di Circana ad Askanews.

Secondo Romano, i consumatori nel 2024 hanno ridotto la quantità di acquisti, orientandosi su marchi e tipologie più economiche per contenere le spese. «Nel 2024, le scelte si sono indirizzate verso un minor acquisto e verso brand/tipologie con un prezzo più basso per la salvaguardia del proprio budget di spesa, eppure segnali positivi ci sono e su quelli bisogna continuare a lavorare». Romano ha sottolineato che sarà importante sfruttare l’equilibrio attuale, seppur ancora fragile, per compiere scelte intelligenti e lungimiranti, individuando strategie efficaci in un contesto in cui l’offerta resta stabile mentre la domanda è in calo, mantenendo sempre il consumatore come punto di riferimento.

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