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Dazi USA
03 Aprile 2025 - 21:00
Nel bel mezzo di un clima geopolitico sempre più teso, la Casa Bianca ha lanciato una bomba sul commercio internazionale: una nuova formula per calcolare i dazi, tanto semplice quanto devastante. Durante un infuocato intervento alla stampa, il presidente Donald Trump ha annunciato il suo nuovo metodo, lasciando analisti ed economisti sconcertati. L'approccio, basato esclusivamente sul deficit commerciale degli Stati Uniti con ciascun paese, rischia di stravolgere le regole del mercato globale e di scatenare una reazione a catena dagli esiti imprevedibili.
La formula controversa
La nuova metodologia adottata dalla Casa Bianca calcola le tariffe come il rapporto tra il deficit commerciale degli USA e le importazioni di ogni singolo paese. Un sistema che ignora del tutto le complesse dinamiche delle tariffe reali, delle barriere non tariffarie e delle specifiche politiche di scambio tra le nazioni.
Ma c'è di più: Trump, in un gesto che ha definito "indulgente", ha deciso di dimezzare il valore ottenuto, arrotondando comunque al rialzo se il risultato finale fosse inferiore al 10%. Un'operazione che ha portato a paradossi clamorosi, come nel caso delle Isole Heard e McDonald, che si sono ritrovate con tariffe elevate nonostante non abbiano alcuna attività produttiva.
Non sono tardate ad arrivare le prime critiche. James Surowiecki, giornalista del New Yorker, ha sollevato pesanti dubbi su X, mettendo in discussione la validità della formula. La Casa Bianca ha tentato di rispondere attraverso il vice portavoce Kush Desai, ma la sua dichiarazione, anziché spegnere le polemiche, le ha alimentate: uno screenshot pubblicato dallo stesso Desai ha infatti confermato che la formula è realmente quella denunciata dagli esperti.
L'Unione Europea si trova ora davanti a una tariffa del 39%, un dato ben lontano dai dazi effettivi sulle merci americane, che si aggirano attorno al 5% secondo l'Organizzazione Mondiale del Commercio. Un'ingiustizia che potrebbe provocare ritorsioni commerciali su scala globale.
Le implicazioni economiche di questa nuova politica tariffaria potrebbero essere disastrose. Con un metodo così semplicistico, gli Stati Uniti rischiano di innescare un'escalation di misure protezionistiche e di isolarsi economicamente.
Già la premier italiana ha cancellato tutti gli appuntamenti in agenda per valutare le contromosse, mentre il commissario UE al commercio ha annunciato un incontro urgente con gli Stati Uniti. I mercati finanziari sono in allerta e gli investitori guardano con apprensione agli sviluppi futuri.
Ci troviamo davanti a un bivio: da un lato, un'America che punta su un protezionismo sfrenato, dall'altro, un mondo che tenta di reagire per difendere il commercio globale. La battaglia dei dazi è appena iniziata, e il suo esito potrebbe ridisegnare gli equilibri economici mondiali. Una cosa è certa: il commercio internazionale non sarà più lo stesso.
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