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10 Aprile 2025 - 23:00
Chi non desidera una pelle liscia, compatta, senza quei segni che il tempo inevitabilmente porta con sé? Nell’era dei social, dove ogni immagine è un potenziale biglietto da visita, prendersi cura del proprio aspetto è diventato molto più di una scelta estetica: è parte della costruzione della propria identità.
È proprio in questo scenario che si afferma il baby botox, trattamento sempre più richiesto dalle nuove generazioni. Non si tratta di una rivoluzione radicale del volto, ma di un intervento preventivo, basato su micro-dosi di tossina botulinica, capace di distendere la pelle senza bloccarla. Il risultato? Un aspetto fresco e rilassato, senza effetto “maschera”.
A differenza del botulino tradizionale, pensato per correggere i segni già visibili dell’invecchiamento, il baby botox punta a giocare d’anticipo. Da esclusiva degli over 40, oggi è diventato un alleato dei ventenni, sempre più attenti a evitare le prime rughe piuttosto che affrontarle a giochi fatti.
I numeri parlano chiaro. Secondo l’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS), i trattamenti estetici non invasivi sono cresciuti del 10,4% a livello globale dal 2018. Le procedure con il botulino, in particolare, hanno registrato un incremento del 17,4%. In Italia, anche gli uomini stanno cambiando approccio: +144% negli ultimi dieci anni, con una spesa media superiore del 28% rispetto a quella delle donne. Tra i 20 e i 29 anni, le iniezioni sono aumentate del 32% dal 2010.
Accanto a questo fenomeno, si è diffusa la pratica dei “botox party”, incontri informali dove piccoli gruppi di amici si ritrovano per sottoporsi alle iniezioni in un ambiente conviviale, tra chiacchiere e leggerezza. Nati per i filler labbra, oggi coinvolgono anche trattamenti per fronte e contorno occhi, normalizzando l’estetica medicale al punto da renderla quasi un’esperienza da condividere.
Eppure, dietro questa diffusione si celano interrogativi non secondari. Il baby botox viene spesso descritto come una forma di prevenzione, una sorta di assicurazione estetica contro le rughe del domani. Ma è davvero necessario iniziare così presto? Il rischio è che la bellezza venga vissuta come una corsa al rallentatore, con l’obiettivo di fermare qualcosa che, in realtà, non è ancora cominciato.
Nel frattempo, qualcosa si muove anche in direzione opposta. Sempre più persone, dopo anni di trattamenti, scelgono di tornare indietro. La ialuronidasi, enzima in grado di sciogliere i filler a base di acido ialuronico, è diventata lo strumento per chi desidera liberarsi da eccessi come labbra troppo voluminose o zigomi artificiosi. È il segno di una nuova sensibilità, che riscopre il valore dell’equilibrio e rifiuta l’omologazione del cosiddetto “pillow face”.
Gli esperti concordano sul fatto che i trattamenti estetici, per quanto non invasivi, non debbano essere banalizzati. Meglio aspettare almeno i 25 anni, valutare con attenzione le motivazioni e affidarsi solo a professionisti qualificati.
Ogni volto ha qualcosa da raccontare, e cancellarne ogni traccia non sempre è il modo migliore per prendersene cura.
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