l'editoriale
Cerca
Eridità Bill Gates
11 Aprile 2025 - 20:40
Bill Gates ha fatto i conti. Ma stavolta non con la tecnologia, né con l’umanità intera. Con i suoi figli. E non ci gira intorno: i suoi tre figli erediteranno meno dell’1% del suo patrimonio. In soldoni – perché qui di soldi si parla – si tratta comunque di oltre un miliardo di dollari. Ma il punto non è la cifra. Il punto è il principio.
«Voglio che abbiano l’opportunità di costruire il proprio successo, senza essere oscurati dalla fortuna che ho avuto io», ha dichiarato nel podcast Figuring Out con Raj Shamani. A 69 anni, Gates non cerca più consensi, cerca coerenza. E la trova in una scelta che fa rumore: rinunciare a tramandare l’impero di 108 miliardi di dollari ai suoi figli per lasciarlo – almeno in gran parte – al mondo.
Jennifer, Rory e Phoebe sono cresciuti nella Seattle dei milionari ma con regole chiare: educazione eccellente, opportunità straordinarie, ma piedi ben piantati a terra. Nessun jet privato da minorenni, niente castelli da ereditare, nessun diritto di nascita all’interno di Microsoft. «Non sarebbe un favore», ha spiegato Gates con quella lucidità da programmatore che non lascia spazio ai sentimentalismi. E non è solo un’uscita provocatoria. È un modello.
È facile dire: “Tanto può permetterselo”. Ma in realtà, pochi tra i super-ricchi scelgono davvero di sottrarsi al culto dell'eredità dinastica. In un’epoca dove il cognome è ancora una valuta, rinunciare al privilegio del lascito può diventare un atto di rottura radicale.
Melinda French Gates, ex moglie, è sempre stata d’accordo. In un’intervista a Elle raccontava di aver incoraggiato i figli a non usare il cognome “Gates” se non lo volevano. Non per ribellione, ma per libertà.
Quella di Gates non è solo una mossa finanziaria. È una filosofia educativa. Dare troppo – sostiene – può togliere. Può appiattire il desiderio, intorpidire l’ambizione, sterilizzare il fallimento che forma. «Le risorse che ho costruito devono servire chi ne ha più bisogno», dice, tornando alla sua creatura filantropica: la Bill & Melinda Gates Foundation, attiva in 134 Paesi, con l’ambizione (e i mezzi) di cambiare il mondo.
Non è solo. Warren Buffett, amico e compagno di visione, ha fatto lo stesso. Mark Zuckerberg e Priscilla Chan hanno promesso di donare il 99% delle loro azioni Meta. Stanno nascendo eredi senza eredità. Una nuova generazione di ricchi che scelgono di spezzare il cerchio della ricchezza ereditaria in nome di un’idea – giusta o sbagliata – di merito, equità e responsabilità sociale.
La notizia ha già spaccato l’opinione pubblica: tra chi vede in Gates un visionario illuminato, e chi sospetta una strategia d’immagine ben studiata. Forse sono vere entrambe. Ma ciò che conta è il segnale. La discontinuità. Il messaggio: costruire un impero è un’impresa, rinunciarvi lo è ancora di più.
```
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..