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Trump concede esenzioni dazi su smartphone e tecnologia: rilancio per i giganti tech e nuove tensioni con la Cina

L'amministrazione Trump allenta le restrizioni sui dazi per dispositivi elettronici, ma le critiche dalla Cina aumentano

Trump concede esenzioni dazi su smartphone e tecnologia: rilancio per i giganti tech e nuove tensioni con la Cina

In una mossa che ha sorpreso gli osservatori internazionali, l’amministrazione Trump ha annunciato l’esenzione da nuovi dazi su una serie di prodotti tecnologici provenienti dalla Cina, tra cui smartphone, computer, microprocessori, e componenti elettronici cruciali per l’industria globale. Un passo che, secondo gli esperti, potrebbe alleggerire la pressione sui colossi americani come Apple, che avevano già espresso preoccupazioni per le ricadute economiche sui loro prodotti.

La comunicazione delle Dogane degli Stati Uniti ha sollevato una ventata di ottimismo tra le grandi aziende tecnologiche, che stavano affrontando dazi imponenti che avevano raggiunto addirittura il 145% su importazioni provenienti dalla Cina. Tra i prodotti esentati ci sono anche pannelli fotovoltaici, TV a schermo piatto, memorie flash, schede di memoria e hard disk esterni, tutti beni chiave per il mercato statunitense.

Questa decisione arriva in un momento delicato, mentre Trump suggerisce che, sebbene il dazio del 10% rimanga la base di partenza per i negoziati commerciali con i partner degli Stati Uniti, potrebbero esserci delle “eccezioni” per specifici paesi. Tuttavia, il presidente non ha fornito dettagli concreti su quali nazioni potrebbero beneficiare di queste esenzioni.

Le reazioni internazionali non sono tardate ad arrivare. Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, ha duramente criticato l'escalation tariffaria, avvertendo che le politiche protezionistiche statunitensi rischiano di avere un impatto devastante soprattutto per i paesi in via di sviluppo. Secondo Wang, le azioni commerciali di Washington potrebbero addirittura innescare una crisi umanitaria globale, un allarme che ha trovato eco anche nelle preoccupazioni espresse dall’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Nel frattempo, Trump ha minimizzato le preoccupazioni economiche, ribadendo che i mercati statunitensi sono "solidamente" al di sopra della tempesta tariffaria, facendo riferimento ai recenti guadagni registrati a Wall Street. In una dichiarazione ottimistica, il presidente ha dichiarato che la Cina è pronta a negoziare e a raggiungere un accordo commerciale, sebbene le tensioni rimangano alte.

Nonostante le rassicurazioni, gli analisti sono divisi sulla portata delle esenzioni. Se da un lato l’allentamento delle restrizioni potrebbe giovare a importanti settori economici statunitensi, dall’altro il confronto con la Cina appare sempre più inevitabile. Una guerra commerciale che rischia di compromettere il già fragile equilibrio delle economie globali.

Il mondo guarda con attenzione la prossima mossa degli Stati Uniti: se le esenzioni saranno davvero una strategia di distensione o solo un altro capitolo di una saga di sfide commerciali che potrebbe spingersi fino al limite della crisi economica globale.

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