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Salute
22 Aprile 2025 - 17:30
Negli ultimi anni la parola “collagene” è diventata una delle più cercate su Google. Una tendenza che riflette una crescente consapevolezza di questa proteina che rappresenta fino all’80% del peso secco della pelle ed è il principale artefice della sua compattezza e giovinezza. Ma pochi sanno che il suo declino inizia già a 25 anni con una perdita stimata dell’1% all’anno.
«Il collagene cutaneo è il frutto di un equilibrio delicato tra produzione e degradazione», spiega Mercedes Abarquero Cerezo, farmacista e responsabile dei progetti scientifici di L’Oréal Dermatological Beauty Spagna. «Con l’età, le cellule che ne regolano la sintesi rallentano mentre aumentano i fattori che lo danneggiano: esposizione solare, dieta sbilanciata, stress, fumo. Anche gli ormoni giocano un ruolo chiave in particolare nelle donne in menopausa».
Non è solo l’età, dunque, a determinare la perdita di collagene, ma una serie di abitudini che possono accelerarne la scomparsa. L’organismo, ricorda Abarquero Cerezo, è un sistema in equilibrio costante: «Il collagene si distrugge e si rigenera in continuazione. Quando questo ciclo si rompe, i segni diventano visibili».
Sono sedici i tipi di collagene presenti nella pelle. Quando iniziano a ridursi, la struttura interna del derma cambia. L’esperta elenca i cinque principali segnali rivelatori:
Secchezza e disidratazione persistenti
Comparsa di rughe più evidenti e linee d’espressione marcate
Perdita di volume, in particolare su zigomi e contorno viso
Tonicità compromessa e cedimenti cutanei
Elasticità ridotta, spesso accompagnata da perdita di altre fibre elastiche
In presenza di uno o più di questi segnali, è utile valutare una strategia preventiva o correttiva. I cambiamenti ormonali incidono profondamente sulla qualità della pelle. «Nei primi cinque anni dalla menopausa», avverte Abarquero Cerezo, «si può arrivare a perdere fino al 30% del collagene. Nei 15 anni successivi la perdita è ancora più rapida, con un calo annuale del 2%». Una transizione fisiologica ma tutt’altro che irrilevante per l’aspetto della pelle.
Se è vero che il processo è naturale e non può essere evitato del tutto, è altrettanto vero che si può rallentarlo in modo significativo. Come? L’esperta suggerisce alcune azioni concrete:
Protezione solare quotidiana per contrastare i danni dei raggi UV
Stop al fumo, uno dei principali responsabili dell’invecchiamento precoce
Sonno regolare e sufficiente per favorire i processi rigenerativi
Attività fisica costante
Alimentazione bilanciata ricca di aminoacidi essenziali (contenuti in uova, pesce, carne, latticini, legumi)
Uso di cosmetici mirati con ingredienti come peptidi anti-age, acido ialuronico, vitamina C, niacinamide, estratti vegetali e antiossidanti
Ma le creme al collagene servono davvero? «Possono migliorare l’aspetto superficiale della pelle», afferma Abarquero Cerezo. «Tuttavia, il collagene ha un peso molecolare elevato e non penetra negli strati profondi. Agisce quindi solo in superficie, con un effetto immediato sulla texture, ma non incide sulla produzione interna». In altre parole creme e sieri possono regalare un effetto ottico di pelle più tonica e idratata ma non sostituiscono la fisiologica perdita della proteina.
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