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I due Pizzaballa: uno introvabile l'altro papabile, il curioso retroscena di uno dei candidati

La figurina del portiere era una rarità, e lo stesso cardinale ha ammesso: «Non l'ho mai trovato»

I due Pizzaballa: uno introvabile l'altro papabile,  il curioso retroscena di uno dei candidati

Un cardinale che potrebbe diventare Papa, un portiere di calcio che ha segnato un’epoca con la sua figurina leggendaria. Pierbattista Pizzaballa e Pier Luigi Pizzaballa, uniti da un legame familiare e da una storia che affonda le radici nel calcio e nella cultura popolare italiana. Ma cosa c’entra una figurina introvabile con la carriera di un portiere e con il futuro della Chiesa? La risposta è più intrigante di quanto sembri.

Pierbattista Pizzaballa, cardinale di Gerusalemme dei Latini e uno dei candidati più discussi per succedere a Papa Francesco, è parente di Pier Luigi Pizzaballa, storico portiere dell'Atalanta negli anni Sessanta e Settanta. Una figura leggendaria, non solo per le sue 302 presenze in Serie A con squadre come Roma, Verona e Milan, ma soprattutto per una figurina che è diventata un autentico mito del calcio italiano: quella di Pier Luigi, introvabile per antonomasia, nell’album Panini della stagione 1963/64.

La stessa rarità che ha scatenato, negli anni, storie e aneddoti, fino a quando, nel 2019, lo stesso cardinale rivelò a Corriere della Sera una curiosa confessione: «Sì, Pier Luigi è cugino di mio padre. Anche io, come tutti, facevo la raccolta delle figurine; e anch’io, come tutti, Pizzaballa non l’ho mai trovato». Un’affermazione che conferma la vera e propria rarità di quella figurina.

Un mistero che si è parzialmente svelato grazie alla testimonianza diretta dell’ex portiere. In un’intervista a Repubblica, Pier Luigi ha spiegato come la sua figurina sia diventata una sorta di cimelio da collezionisti: “Io ce l’ho, me l’ha regalata un professore di Avellino. Se dovessi andare in crisi economica, la metterò all’asta, chissà quanto vale”. La spiegazione del suo destino singolare? Un errore negli archivi della Panini. «Non si sa come, il mio cartoncino non c'era più. Quando arrivò il momento di ripescarmi per la pagina dei titolari, dovettero ristamparla, e così, per un periodo, risultò introvabile».

Una curiosa coincidenza, dunque, quella che lega il cardinale, la figurina introvabile e il destino del portiere che ha segnato un'epoca, unendosi in un racconto che affonda le radici nella storia del calcio e della cultura popolare italiana.

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