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TECNOLOGIA
25 Aprile 2025 - 10:35
Immagine di repertorio
Mentre Instagram e TikTok dettano legge nel mondo dei social, e Facebook e X (ex Twitter) continuano a presidiare il mercato, Sam Altman ha deciso di sparigliare le carte. Il CEO di OpenAI, l’azienda che ha rivoluzionato l’uso dell’intelligenza artificiale con ChatGPT, sarebbe infatti al lavoro su un nuovo social network. Non per moda o per seguire una tendenza, ma con un obiettivo preciso: ottenere un flusso costante di dati per migliorare ancora di più i suoi modelli di AI.
A confermare che qualcosa bolle in pentola è stato lo stesso Altman, che nel corso dell’ultima conferenza Microsoft Build ha presentato ChatGPT-4.1, una versione aggiornata del celebre chatbot, ormai utilizzato da centinaia di milioni di persone. Il suo successo globale ha consolidato la posizione di OpenAI come leader nel settore, grazie anche all’introduzione di capacità multimodali: testi, immagini, audio e video generati in modo fluido e coerente.
Secondo quanto riportato da The Verge, al centro del possibile social targato OpenAI ci sarebbero soprattutto le immagini. Dalle trasformazioni in stile anime ai volti di cani resi umani, fino agli avatar dal tratto onirico, i contenuti generati con l’intelligenza artificiale stanno già popolando le piattaforme più diffuse. Ma una rete sociale progettata appositamente per questo tipo di espressione creativa potrebbe catalizzare l’interesse di una nuova generazione di utenti, pronti a sperimentare forme di condivisione finora inesplorate.
Al momento i dettagli sono scarsi. Non è chiaro se OpenAI voglia lanciare una nuova app autonoma o se intenda integrare un feed social all’interno di ChatGPT. Quello che si sa è che a marzo l’app di ChatGPT ha superato in download persino TikTok e Instagram (escludendo i giochi), toccando i 46 milioni in un mese. Un risultato che suggerisce come l’azienda stia vivendo il momento ideale per espandersi.
Il progetto sembra prendere ispirazione da X, la piattaforma ribattezzata da Elon Musk dopo l’acquisizione di Twitter. Un dettaglio non trascurabile, considerando che lo stesso Musk fu tra i fondatori di OpenAI nel 2015, prima di abbandonare l’azienda tre anni più tardi a causa di divergenze strategiche. Da allora, i rapporti tra i due sono diventati sempre più tesi. Musk ha cercato recentemente di riacquistare il controllo della società con un’offerta da quasi 100 miliardi di dollari, respinta da Altman con una proposta provocatoria: comprare X per 9,7 miliardi.
Ma al di là delle schermaglie tra tycoon, l’interesse di OpenAI per un social network risponde a una logica ben precisa: raccogliere in modo diretto dati di qualità per alimentare i propri algoritmi. Se il progetto si concretizzerà, potrebbe ridisegnare l’ecosistema digitale. Per la prima volta dopo anni, Meta e X potrebbero trovarsi costrette a inseguire, non a guidare. E il pubblico, già abituato ai contenuti creati dall’AI, potrebbe trovare nel nuovo social targato OpenAI un punto "quasi" di riferimento.
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