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ECONOMIA & TECNOLOGIA

Apple e Meta multate per 700 milioni di euro: violazioni del Digital Markets Act

La Commissione europea sanziona le due aziende per pratiche anticoncorrenziali, ma le multe sono inferiori al massimo consentito dalla legge

Apple e Meta multate per 700 milioni di euro: violazioni del Digital Markets Act

Immagine di repertorio

La Commissione europea ha inflitto nuove multe per un totale di 700 milioni di euro ad Apple e Meta, accusate di pratiche anticoncorrenziali che violano il Digital Markets Act (DMA), la normativa europea entrata in vigore nel 2024 per regolamentare il potere delle grandi piattaforme digitali. Il DMA impone regole più severe per le aziende che dominano l'accesso al mercato online, conosciute come "gatekeeper", per promuovere una concorrenza leale e proteggere le piccole imprese e gli utenti. Apple e Meta hanno 60 giorni per adeguarsi alle decisioni, altrimenti rischiano ulteriori penalità.

Apple potrebbe essere multata di 500 milioni di euro se l'accusa di aver limitato la libertà degli sviluppatori di app nel comunicare direttamente con i propri utenti dovesse essere confermata. Secondo la Commissione, Apple ha violato l'obbligo di permettere agli sviluppatori di informare gli utenti su offerte disponibili al di fuori dell'App Store e di reindirizzarli verso alternative più convenienti. L'azienda, invece, avrebbe imposto restrizioni che di fatto rendono quasi impossibile questo tipo di comunicazione. Le autorità europee ritengono che queste limitazioni danneggino la concorrenza e penalizzino i consumatori, che non vengono informati su opzioni più vantaggiose. 

Meta è stata invece multata di 200 milioni di euro per il modello "pay or consent" introdotto nel 2023 su Facebook e Instagram. Questo sistema obbligava gli utenti europei a scegliere tra due opzioni: accettare l'uso dei propri dati personali per ricevere pubblicità mirata, oppure pagare un abbonamento mensile per utilizzare le piattaforme senza pubblicità. Secondo la Commissione, questa non è una vera opzione, ma una forma di pressione indebita che viola i principi stabiliti dalla normativa.

Come riporta Wired, Apple ha annunciato un ricorso, accusando la Commissione di aver 'ingiustamente preso di mira l'azienda' e lamentando che, nonostante i numerosi incontri, le autorità continuano a modificare le condizioni a loro sfavore. Anche la reazione di Meta è stata durissima, con Joel Kaplan, dirigente dell'azienda, che ha dichiarato che le modifiche imposte dalla Commissione sono un "dazio miliardario" per l'azienda, assimilando la decisione a una vera e propria imposizione di un nuovo modello di business.

Queste accuse giungono in un momento di tensione nelle relazioni tra Stati Uniti e Unione Europea, con Washington che ha recentemente introdotto dazi reciproci contro l'UE, sebbene questi siano attualmente sospesi in attesa di una rinegoziazione. In passato, il presidente Donald Trump e il suo vice J. D. Vance avevano criticato duramente le normative europee, definendole eccessivamente invasive.

Le sanzioni inflitte a Apple e Meta, però, sono ben al di sotto del massimo previsto dal Digital Markets Act, che potrebbe arrivare a multe pari al 10% del fatturato globale delle aziende. La Commissione ha giustificato le sanzioni in base alla gravità delle violazioni, ma, essendo il DMA una normativa recente, non ha ancora applicato severamente il criterio della durata delle violazioni. Nonostante ciò, la scelta di imporre sanzioni relativamente basse potrebbe essere interpretata come un tentativo di non aggravare ulteriormente le relazioni tra UE e Stati Uniti.

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