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IL RAGGIRO

Gli addebitano 300mila euro di multe da 400 veicoli: «Non sono mie, non ho nemmeno la patente!»

Un professore francese è la vittima di una super truffa degna di Hollywood

Truffa automobilistica in Francia: un professore si ritrova proprietario di 400 auto e 300mila euro di multe

Nel mondo delle truffe, alcune storie sembrano uscite direttamente da uno sceneggiato hollywoodiano. È il caso di un professore universitario di Boulogne-Billancourt, in Francia, che si è ritrovato, suo malgrado, al centro di una vicenda tanto incredibile quanto drammatica.

Immaginate di scoprire da una comunicazione ufficiale di essere il proprietario di circa 400 veicoli e di dover pagare oltre 300mila euro di multe. Sembra impossibile, eppure è quanto accaduto al nostro protagonista, vittima di un elaborato schema di frode che ha sfruttato una falla nel sistema amministrativo francese.



IL MECCANISMO DELLA TRUFFA
Tutto ha avuto inizio nel 2018, quando il professore ha ricevuto una richiesta dalla prefettura di Lille per giustificare le numerose operazioni di compravendita di auto a suo nome. Dopo una serie di accertamenti, è emerso che un gruppo di truffatori aveva fondato una società di compravendita di auto usate nel nord della Francia. Questa società registrava quotidianamente decine di nuovi veicoli, intestandoli tutti al professore, senza che lui ne fosse a conoscenza. Il sistema sfruttava una procedura di semi-privatizzazione che consentiva a società private di effettuare registrazioni al posto degli enti pubblici, una falla che i truffatori hanno saputo sfruttare abilmente.



LE CONSEGUENZE 
Le conseguenze per il professore sono state devastanti. Le infrazioni commesse dai veicoli a lui intestati si sono tradotte in una montagna di multe, superando i 300mila euro. La situazione è precipitata rapidamente, con lo stipendio del professore sequestrato e i conti bancari bloccati. Nonostante sia riuscito a dimostrare il furto di identità e ottenere l'annullamento delle multe, il danno economico e psicologico subito è stato enorme. Il risarcimento ottenuto, appena 3.000 euro, appare quasi una beffa rispetto ai costi e al tempo speso per far valere i propri diritti.



Questo caso mette in luce un problema sistemico legato alla gestione delle registrazioni automobilistiche in Francia. La possibilità per società private di effettuare registrazioni ha creato un terreno fertile per le truffe, evidenziando la necessità di una revisione delle procedure per prevenire simili abusi. 

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