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Ambiente
27 Aprile 2025 - 15:30
Se il riscaldamento globale continuerà con i ritmi attuali, nel 2040 lo sci agonistico sarà possibile solo in 10 Paesi al mondo. L’allarme è stato lanciato dal Comitato Olimpico Invernale sulla base delle proiezioni dell’Emission Gap Report 2023 dell’Unep, che prevede un aumento medio della temperatura globale fino a 2,9°C entro la fine del secolo. Il nostro Paese è già oggi in una posizione critica: secondo Legambiente, il 90% delle piste italiane è innevato artificialmente. Il suo ultimo report “Neve diversa” parla di 181 località sciistiche dove la neve è ormai solo quella dei cannoni, un fenomeno definito “accanimento terapeutico” e considerato da molti uno spreco di fondi pubblici.
Contro questa dipendenza sempre più insostenibile è nato BeyondSnow, un progetto europeo coordinato da Eurac Research di Bolzano, che coinvolge 12 partner e 10 località pilota lungo tutto l’arco alpino. L’obiettivo è aiutare i territori “snow-addicted” a ripensarsi e a diversificare il proprio futuro, adattandosi alla crisi climatica prima che sia troppo tardi. In Germania e Francia, comuni come Balderschwang e Métabief hanno già iniziato a chiudere gli impianti anche in piena stagione. In Italia, Monesi di Triora, in Liguria, non si è ancora ripresa dopo la fine delle sue attività sciistiche. Altre località, come Großer Arber in Baviera, iniziano a pianificare un futuro senza neve, puntando su alternative sostenibili.
Il cuore del progetto è un modello chiamato RAM (Resilience Adaptation Model), che analizza 74 indicatori — demografici, climatici, sociali e di governance — per aiutare ogni comunità a costruire una strategia di adattamento su misura. Uno strumento fondamentale, considerando che entro ottobre i territori coinvolti dovranno implementare almeno una delle azioni individuate.
Il team guarda già al futuro: si pensa a un BeyondSnow 2, con un RAM potenziato in grado di suggerire automaticamente misure di adattamento personalizzate. Nel frattempo, ogni località coinvolta ha già iniziato a progettare la sua transizione: tra le soluzioni ipotizzate, turismo esperienziale, attività outdoor estive, forest therapy e nuovi modelli di economia circolare.
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