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NATURA & BENESSERE
02 Maggio 2025 - 17:30
Immagine di repertorio
Affondare le mani nella terra, sistemare una foglia con delicatezza, osservare la lenta crescita di una piantina: gesti comuni, che racchiudono una forza nascosta. La garden therapy, o terapia del giardinaggio, è una pratica che da tempo affascina psicologi e terapeuti. Non si tratta solo di una moda verde, ma di un approccio che migliora davvero l’equilibrio interiore.
Sin dai tempi dell’antico Egitto e della Persia, i giardini erano luoghi di quiete e ristoro. Ma è nel XIX secolo che il giardinaggio inizia a essere utilizzato con uno scopo terapeutico: nei sanatori inglesi e americani, coltivare aiuole e ortaggi era parte delle cure per chi soffriva di disturbi mentali. Una svolta arriva negli anni Quaranta, negli Stati Uniti, con la nascita ufficiale della horticultural therapy, frutto del lavoro congiunto di esperti in salute mentale e agronomi. Oggi, questa disciplina trova spazio in scuole, ospedali, case di cura e perfino all’interno di strutture carcerarie.
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Frontiers in Psychology ha evidenziato come l’attività di giardinaggio, svolta con regolarità, riduca sensibilmente lo stress e migliori l’umore. Secondo i dati, il tempo ideale da dedicare alle piante oscilla tra i 100 e i 500 minuti settimanali. A beneficiarne maggiormente sono risultati uomini e persone anziane, ma l’effetto positivo si estende a tutte le fasce d’età.
Anche semplici attività, come annaffiare o rinvasare, hanno dimostrato di avere un impatto benefico. E soprattutto, non è indispensabile possedere un giardino: un balcone, una finestra soleggiata o anche solo qualche vaso possono fare la differenza.
La garden therapy viene oggi utilizzata in ambiti molto diversi. Nelle case di riposo aiuta a stimolare le capacità cognitive e motorie, rallentando i processi di invecchiamento cerebrale. Con i bambini, in particolare quelli con difficoltà di apprendimento o disturbi dello spettro autistico, il contatto con le piante favorisce la concentrazione e la comunicazione.
In alcuni ospedali del Regno Unito sono stati creati veri e propri giardini terapeutici, destinati non solo ai pazienti, ma anche ai familiari e al personale medico. Gli effetti sono significativi: miglior recupero fisico, minore stress e un ambiente più umano e accogliente. Il giardinaggio si rivela una forma di cura accessibile, priva di effetti collaterali e profondamente naturale. Non occorre essere esperti botanici: bastano attenzione, costanza e un po’ di tempo. Prendersi cura di una pianta insegna la pazienza, allena l’osservazione, riporta al ritmo lento della natura.
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