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TikTok nei guai: maxi-multa UE da 530 milioni per i dati finiti in Cina

Bruxelles punisce il social cinese per violazione del GDPR: trasferiti dati europei senza adeguate garanzie, l’azienda rischia lo stop

TikTok nei guai: maxi-multa UE da 530 milioni per i dati finiti in Cina

Immagine di repertorio

Bruxelles ha colpito duro: il 2 maggio l’Unione europea ha sanzionato TikTok con una multa record da 530 milioni di euro. Il motivo? Il mancato rispetto delle regole europee sulla protezione dei dati personali, con particolare riferimento alla possibilità che le informazioni degli utenti finissero nelle mani del personale cinese dell’azienda.

La piattaforma, controllata dalla società cinese ByteDance, è da tempo osservata speciale in Occidente. Il timore, mai del tutto sopito, è che i dati degli utenti possano essere usati per finalità non trasparenti, come il controllo, la propaganda o addirittura l’intelligence. A emettere la sanzione è stata la Data Protection Commission (Dpc) irlandese, l’autorità incaricata di vigilare sul rispetto delle regole europee in materia di privacy, dal momento che la sede europea di TikTok si trova proprio in Irlanda.

Secondo la Dpc, TikTok non è riuscita a dimostrare che i dati personali degli europei siano protetti in modo adeguato quando vengono resi accessibili al personale in Cina. Come si legge su Internazionale, "La piattaforma non ha fornito prove sufficienti che impediscano un possibile accesso da parte delle autorità cinesi, le cui leggi in materia di sicurezza nazionale sono ben diverse dagli standard dell’Unione europea", ha dichiarato Graham Doyle, portavoce dell’autorità.

Il colosso dei video brevi ha già fatto sapere che presenterà ricorso e ribadisce di non aver mai ricevuto richieste da parte delle autorità cinesi né di aver condiviso con loro i dati degli utenti. Tuttavia, la Dpc ha chiarito che TikTok ha ammesso, ad aprile, che alcuni dati europei erano stati effettivamente archiviati in Cina prima di essere cancellati. Ora l’azienda ha sei mesi di tempo per mettersi in regola con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (il noto GDPR). Se non lo farà, potrebbe essere costretta a interrompere ogni trasferimento di dati verso la Cina.

Le norme europee prevedono infatti che i dati personali possano essere inviati in paesi extra-UE solo se questi garantiscono livelli di protezione adeguati, come nel caso di Giappone, Regno Unito o Stati Uniti. In mancanza di una decisione formale, spetta all’azienda provare che le garanzie offerte siano equivalenti. Un compito che TikTok, al momento, non ha saputo adempiere. L’azienda ha ricordato di aver avviato già da tempo il programma "Clover", con un investimento di dodici miliardi di euro in dieci anni per rafforzare la sicurezza dei dati in Europa. I dati, secondo TikTok, sono conservati in Irlanda, Norvegia e Stati Uniti, e il personale in Cina non avrebbe accesso né ai numeri di telefono né agli indirizzi IP degli utenti europei. Non è la prima volta che TikTok viene sanzionata. Nel 2023, la stessa autorità irlandese aveva già imposto una multa da 345 milioni di euro per la gestione scorretta dei dati dei minori.

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