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ECONOMIA & SOCIETà
07 Maggio 2025 - 21:45
Fare i conti con il futuro, senza farsi venire l’ansia: è questa la vera sfida. Non serve una laurea in economia per gestire con buon senso le proprie finanze, ma un po’ di metodo sì. La prima regola, forse la più importante, è semplice: non si può parlare di risparmio se prima non si sa quanto si guadagna. E no, non basta sapere lo stipendio: bisogna conoscere quanto realmente resta in tasca ogni mese.
Negli ultimi anni si è diffusa una regola pratica, facile da ricordare, che molti usano come punto di partenza: la 50/30/20. In pratica: metà del reddito netto va usato per ciò che è essenziale (casa, bollette, spesa), il 30% per ciò che fa stare bene (viaggi, cene, passioni), e il 20% va risparmiato.
Questa formula è stata descritta per la prima volta in All Your Worth: The Ultimate Lifetime Money Plan, libro firmato da Elizabeth Warren (professoressa di diritto a Harvard e poi senatrice) insieme alla figlia Amelia Warren Tyagi. Dopo vent’anni di analisi sul comportamento finanziario delle famiglie americane, madre e figlia sono arrivate a una conclusione tanto sensata quanto rivoluzionaria: per tenere sotto controllo le finanze non serve annotare ogni singolo caffè, ma suddividere le entrate mensili in tre grandi categorie.
Ecco come funziona, in sintesi:
50% per i bisogni primari, le spese essenziali che non si possono rimandare.
30% per i desideri, cioè tutto ciò che rende la vita più piacevole ma non è indispensabile.
20% per il futuro, ovvero risparmi o pagamenti di debiti importanti.
Un esempio pratico? Se ogni mese si guadagnano 2000 euro netti, 1000 dovrebbero coprire le necessità, 600 potrebbero essere usati per il tempo libero, e 400 andrebbero messi da parte o usati per abbattere un debito.
Poi c’è un’altra questione, che spesso si tende a ignorare: l’età. Più si va avanti, più diventa importante avere un fondo su cui contare. Gli esperti suggeriscono dei traguardi orientativi – non obblighi, ma obiettivi:
A 35 anni, avere da parte l’equivalente di uno stipendio annuo.
A 40, puntare al doppio, se non al triplo.
A 50, l’ideale sarebbe avere accumulato tre o sei volte il proprio reddito annuo.
A 60, tra cinque volte e mezzo e undici volte.
Sembrano numeri irraggiungibili? Forse. Ma il punto non è quanto, è iniziare. E farlo con costanza. Per mettere da parte qualcosa non servono miracoli. Bastano alcune abitudini sane, ripetute nel tempo. Il primo passo è spostare i soldi appena arrivano: impostare un bonifico automatico verso un altro conto, possibilmente separato da quello che si usa tutti i giorni, permette di risparmiare senza quasi accorgersene.
Subito dopo conviene osservare con attenzione le proprie spese e tagliare il superfluo, quelle uscite che spesso passano inosservate: un abbonamento che non si usa più, una spesa automatica che ci si era dimenticati di avere. Serve anche pensare agli imprevisti: costruire un piccolo salvadanaio che copra almeno tre mesi di spese essenziali può essere una vera ancora di salvezza nei momenti difficili. E infine, vale la pena guardare un po’ più in là, valutando strumenti di investimento semplici e adeguati al proprio profilo, in grado di far crescere i risparmi nel tempo.
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