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Giochi da Tavolo

Il gioco di ruolo più famoso al mondo diventa (finalmente) accessibile a tutti

La nuova edizione di D&D punta all'inclusione e alla semplicità, senza dimenticare i veterani. Meno regole, più storie

Il gioco di ruolo più famoso al mondo diventa (finalmente) accessibile a tutti

Sembra un incantesimo ben riuscito: a oltre dieci anni dall'uscita della Quinta edizione, Dungeons & Dragons torna in una veste tutta nuova, ma senza effetti speciali inutili. Lontano dal voler essere una rivoluzione o l'ennesimo aggiornamento da collezione, il nuovo D&D vuole essere, prima di tutto, accogliente. Non è una patch. È un invito a chi non ha mai tirato un dado a 20 facce, a chi si è sempre sentito intimorito da regolamenti enciclopedici, a chi vuole solo raccontare una storia e viverla insieme ad altri.

Per questo, Wizards of the Coast (con l'aiuto di Hasbro) ha fatto una scelta simbolica: basta numeri. Niente “sesta edizione”, niente confusione tra update e vere novità. È il Dungeons & Dragons. Punto. Il gioco di ruolo per eccellenza si libera della zavorra delle sue etichette per parlare chiaramente ai nuovi giocatori, nel linguaggio della semplicità.

Al centro del rinnovamento c’è l’obiettivo di non escludere nessuno. La creazione del personaggio è stata snellita, resa più intuitiva e soprattutto più libera. Razze e bonus razziali non definiscono più tratti e vantaggi del personaggio: è la storia che scegli per lui a farlo. Il background – le sue origini, esperienze, motivazioni – è diventato un pilastro essenziale della costruzione narrativa, insieme alla classe e alla specie. Nel nuovo D&D nessuno deve sentirsi “in ritardo”. Il sistema è retrocompatibile: chi ha personaggi e avventure della Quinta edizione può portarli nel nuovo sistema con un minimo di adattamento. Chi non ha mai giocato, invece, può iniziare con i nuovi manuali senza temere di perdersi in un labirinto di regole e sottigliezze tecniche.

Anche il combattimento è stato reso più immediato e leggibile, soprattutto per chi gioca al tavolo fisico. Gli incantesimi restano spettacolari e variegati, ma il focus è chiaramente spostato verso la narrazione, la collaborazione, il flusso del gioco. Parallelamente, D&D continua a esplorare il digitale. D&D Beyond resta la piattaforma di riferimento per la gestione online di schede, tiri e regole, mentre Hasbro lavora a nuovi strumenti virtuali, non senza inciampi. L’integrazione dell’intelligenza artificiale è nei piani dell’azienda, ma solleva non poche perplessità, soprattutto da parte degli artisti e dei creatori di contenuti.

Ciononostante, per quanto il futuro sia digitale, nessuno sembra voler rinunciare al rito di sedersi attorno a un tavolo, di persona, per vivere un'avventura insieme. Ed è questo, alla fine, che il nuovo D&D cerca di proteggere: l’esperienza umana, condivisa, caotica e splendida di raccontare storie.

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