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neuroscienza
06 Maggio 2025 - 23:15
Immagine di repertorio
Imparare nuove lingue non solo arricchisce la nostra vita sociale e culturale, ma apporta anche cambiamenti fisici al nostro cervello, migliorando le nostre capacità cognitive. Ma cosa succede realmente nel cervello quando impariamo una nuova lingua, e parlare più lingue ci rende davvero più intelligenti?
Il cervello è un organo complesso che utilizza diverse aree per comprendere e produrre linguaggio. Secondo Arturo Hernandez, neuroscienziato dell'Università della California, San Diego, il cervello umano possiede due circuiti principali per il linguaggio: uno per percepire e produrre suoni e un altro per selezionare quale lingua utilizzare in base ai suoni. Questi circuiti vengono riorganizzati quando impariamo nuove lingue, un processo che coinvolge l’area di Broca, responsabile della sintassi e della produzione del linguaggio, e l’area di Wernicke, che aiuta nella comprensione del vocabolario.
Un studio condotto in Germania nel 2024 ha misurato l'attività cerebrale di rifugiati siriani prima, durante e dopo l'apprendimento del tedesco. Il risultato ha mostrato che il cervello si riorganizza fisicamente, modificando le sue strutture neuronali attraverso un processo chiamato neuroplasticità. Questo processo non solo aumenta la materia grigia nelle aree cerebrali legate al linguaggio, ma migliora anche la connessione tra diverse regioni cerebrali, migliorando così la memoria, l’attenzione e il controllo cognitivo.
Gli studi mostrano che i bambini apprendono le lingue con maggiore facilità rispetto agli adulti, grazie alla loro maggiore plasticità neurale. A differenza degli adulti, il cervello dei bambini non è rigidamente strutturato attorno alla lingua madre, il che facilita l'apprendimento di una lingua nuova senza dover tradurre costantemente. Gli adulti, infatti, devono adattare il loro cervello alla lingua che stanno imparando, utilizzando reti neuronali già stabilite per la lingua madre.
Alcuni studi suggeriscono che conoscere più lingue migliori le capacità cognitive, come la memoria e la risoluzione dei problemi, ma questo non significa necessariamente che i poliglotti siano più intelligenti. Hernandez afferma che avere un vocabolario più ampio non implica una maggiore riserva cognitiva, né che l'apprendimento di lingue porti a un'intelligenza superiore. Inoltre, non è chiaro se i miglioramenti cognitivi nei poliglotti siano dovuti all'apprendimento delle lingue o ad altri fattori, come l'educazione o l'ambiente in cui sono cresciuti.
In definitiva, imparare una nuova lingua arricchisce le nostre esperienze culturali, e modifica fisicamente il nostro cervello, potenzialmente migliorando le nostre capacità cognitive.
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