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Il pericolo

Le metropoli americane stanno sprofondando: 34 milioni di persone a rischio

I ritmi sono preoccupanti, in alcuni casi alcune si toccherebbe fino a 10 millimetri l’anno

Le metropoli americane stanno sprofondando: 34 milioni di persone a rischio

Le fondamenta di molte tra le più celebri metropoli degli Stati Uniti stanno lentamente cedendo sotto i piedi dei loro abitanti. New York, Washington, Las Vegas, Houston: città simbolo della potenza americana stanno sprofondando a ritmi preoccupanti, in alcuni casi fino a 10 millimetri l’anno, secondo uno studio allarmante pubblicato sulla rivista Nature Cities. A rischio, oltre 34 milioni di persone.

Il fenomeno, noto come subsidenza, è causato principalmente dall’eccessivo sfruttamento delle falde acquifere sotterranee, aggravato dal peso crescente delle infrastrutture urbane. Gli scienziati del Virginia Tech, che hanno analizzato le 28 città più popolose degli Stati Uniti, hanno scoperto che almeno il 20% del suolo urbano si sta abbassando in ciascuna di esse. In 25 città su 28, il cedimento riguarda oltre il 65% del territorio cittadino.

“Anche spostamenti minimi del terreno possono mettere in discussione la stabilità di ponti, strade, edifici e dighe,” avverte Leonard Ohenhen, co-autore dello studio e ricercatore presso la Virginia Tech. Un problema silenzioso, ma devastante.

La città texana di Houston è il simbolo della crisi. Alcune aree urbane stanno cedendo fino a 10 mm all’anno, in modo non uniforme: significa che quartieri limitrofi possono trovarsi a quote diverse nel giro di pochi anni, con gravi conseguenze per le fondamenta degli edifici e l’integrità delle infrastrutture. Anche New York, Chicago, Denver e Seattle presentano tassi di subsidenza, seppur più contenuti (intorno ai 2 mm/anno), mentre Las Vegas e Washington mostrano una variabilità pericolosa, con intere zone a rischio destabilizzazione.

Secondo il professor Manoochehr Shirzaei, geodeta e direttore dell’Earth Observation and Innovation Lab, “il pericolo della subsidenza non si manifesta come un’alluvione o un terremoto, ma si insinua lentamente, compromettendo nel tempo strutture che sembrano intatte fino a quando non è troppo tardi”.

La ricerca sottolinea come il rischio infrastrutturale aumenti con la variabilità del cedimento, rendendo imprevedibili gli effetti sulla stabilità urbana. E in un Paese in cui molte città crescono a ritmo vertiginoso, il mix di espansione edilizia, cambiamento climatico e risorse idriche in esaurimento potrebbe trasformare una minaccia invisibile in una crisi strutturale nazionale.

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