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Collaborazioni Italia-USA

Questo nuovo piano cinematografico potrebbe salvare le produzioni cinematografiche dai dazi di Trump

La proposta di Mel Gibson e Andrea Iervolino per rilanciare collaborazioni culturali

Questo nuovo piano cinematografico potrebbe salvare le produzioni cinematografiche dai dazi di Trump

Dopo le interazioni d'intesa che il presidente americano Donald Trump e il Primo ministro Giorgia Meloni hanno avuto nell'ultimo mese, e a seguito dei dazi del 100% imposti da Trump sulla produzione cinematografica hollywoodiana, due cineasti di livello A hanno avuto un'idea per dare l'opportunità ai due paesi di creare un ponte per le produzioni in modo da beneficiare entrambi.

Si tratta di Mel Gibson e Andrea Iervolino che, come riportato da Deadline, hanno avuto l'idea di lanciare una proposta di co-produzione tra Italia e Stati Uniti, che potrebbe aprire la strada per trattati simili con altri paesi. L’iniziativa punta a stimolare una maggiore collaborazione tra le due industrie cinematografiche, favorendo lo sviluppo di film internazionali con il coinvolgimento di star americane e produttori italiani.

La proposta

Secondo i dettagli emersi, l’accordo prevede che i produttori italiani vengano incentivati a realizzare film negli Stati Uniti, promuovendo una cooperazione che non solo coinvolga talenti americani, ma contribuisca anche a investimenti diretti nel mercato statunitense. In cambio, il governo italiano dovrebbe lanciare programmi di supporto per le produzioni che rafforzano i legami culturali tra i due paesi.

Iervolino e Gibson hanno recentemente incontrato altri esponenti del settore e concordato i termini iniziali della proposta. Pare che Gibson stia preparando il sequel di The Passion of the Christ, The Resurrection of the Christ, con riprese previste in Italia questa estate, e potrebbe essere il primo progetto a beneficiare di questa collaborazione.

I vantaggi dell’accordo

Il principale vantaggio di tale accordo sarebbe la possibilità per i produttori italiani di co-produrre film internazionali con gli Stati Uniti, aprendo nuove opportunità di mercato per il cinema italiano. Inoltre, l’accordo potrebbe aiutare gli USA a attrarre nuovi investimenti esteri, un obiettivo che rientra nelle politiche della Casa Bianca.

Secondo Iervolino, l’accordo potrebbe generare fino a 10 miliardi di dollari in investimenti diretti negli Stati Uniti, stimolando la produzione locale e creando opportunità anche per altri paesi che desiderano entrare nel mercato cinematografico internazionale. La proposta, tuttavia, non ha ancora ricevuto un riscontro ufficiale dal governo statunitense.

Un accordo che si concretizzerà a Venezia

Iervolino e Gibson puntano a formalizzare l’accordo durante il Festival del Cinema di Venezia 2025, un evento simbolo dell’industria cinematografica internazionale. L’obiettivo è coinvolgere i rappresentanti delle principali industrie cinematografiche e dei governi di entrambi i paesi per rendere ufficiale la collaborazione.

Un progetto in fase di sviluppo

L’idea di un trattato di co-produzione tra Italia e USA non è nuova. L’anno scorso si era parlato di un progetto simile tra Roberto Stabile di Cinecittà e Washington, ma l’iniziativa non è mai decollata. Il Giappone è l’unico paese che ha firmato un trattato di co-produzione simile con gli Stati Uniti, ma l’Italia sta ora cercando di seguire quella strada.

Iervolino ha commentato che il mondo deve riconoscere il ruolo predominante dell’industria dell’intrattenimento americana, che continua a stabilire gli standard globali. Nonostante molti paesi abbiano avviato programmi di incentivi per attrarre produzioni estere, nessuno ha mai firmato un accordo simile con gli USA, lasciando così vuoto un importante ponte culturale che ora potrebbe essere colmato da questa nuova iniziativa.

Il contesto politico

Questo progetto arriva in un contesto delicato, segnato dalle politiche di Trump riguardo ai dazi sulle produzioni cinematografiche estere. La proposta di Gibson e Iervolino si inserisce in questo scenario, con l’obiettivo di rilanciare la cooperazione internazionale nel settore cinematografico e promuovere un modello vantaggioso per entrambi i paesi.

In parallelo, Jon Voight, anch’egli “ambasciatore speciale” nominato da Trump, ha proposto un piano che prevede incentivi fiscali per le produzioni cinematografiche e un “test culturale” simile a quello già in vigore nel Regno Unito. Voight, Gibson e Sylvester Stallone sono stati scelti per ricoprire il ruolo di ambasciatori speciali, con l’intento di rafforzare la presenza degli Stati Uniti nell’industria globale dell’intrattenimento.

Un'opportunità per il futuro

Con il supporto di personalità influenti come Mel Gibson e Andrea Iervolino, la proposta di co-produzione Italia-USA potrebbe segnare un punto di svolta per l'industria cinematografica globale. Se approvata, l'iniziativa non solo aprirebbe nuove porte per il cinema italiano, ma potrebbe anche rafforzare la collaborazione culturale tra due delle principali potenze del settore, favorendo uno scambio reciproco che potrebbe trasformare l'industria cinematografica nei prossimi anni.

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