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Curiosità e tendenze
14 Maggio 2025 - 04:00
Svegliarsi, guardarsi allo specchio, spalancare l’armadio e… blackout. La giornata non è ancora iniziata e già sei in ritardo, in crisi e, probabilmente, sudata. Secondo uno studio commissionato da Marks & Spencer, le donne impiegano in media 17 minuti al giorno solo per scegliere l’outfit. Tradotto: quattro giorni l’anno, che tra i 18 e i 60 diventano sei mesi passati in piedi davanti a un’anta aperta, spesso con esiti tutt’altro che soddisfacenti.
Ma il problema, va detto, non si ferma alla scelta dei pantaloni giusti. Si estende come una macchia d’olio al trucco, ai capelli, all’estetista, alla manicure da incastrare tra un meeting e una chiamata su Teams. A tutto quell’universo parallelo fatto di cerette, creme antiage, “contouring” strategici, app di workout e piani detox da lunedì prossimo. E lo stress cresce, eccome. Il 62% delle intervistate confessa vere e proprie crisi di nervi da guardaroba. E il 15% ammette che la fatica di scegliere cosa indossare rovina l’umore per l’intera giornata.
Sembra quasi una competizione invisibile, una “tutte contro tutte” dove non c’è una coppa in palio, ma solo l’ansia di non essere all’altezza. La femminilità si trasforma in un’ossessione da laboratorio estetico, e la libertà di scelta finisce col diventare una trappola dorata. Non ci si veste più per sedurre l’altro, ma per rispondere a un ideale irreale che cambia forma ogni stagione. Ogni influencer detta legge, ogni trend è un imperativo. E in questo marasma, l’autostima va a rotoli. Il risultato? Donne sempre più curate, sempre più aggiornate… e sempre più sole.
Dietro ogni outfit c’è un costo. E dietro ogni ritocco, un finanziamento. Quanto deve guadagnare oggi una donna per sostenere il “pacchetto estetico” completo? La risposta è: troppo. Ma nessuno lo dice. Perché le donne oggi lavorano, guadagnano, si mantengono – e quindi, paradossalmente, devono anche dimostrare di "valere" tutto quel tempo e quel denaro spesi su se stesse. È una catena invisibile, che non si chiama più patriarcato ma mercato. E qui, il consumatore perfetto è quello insicuro, quello che non si ferma mai. Indovinate chi?
Il guardaroba, forse, continuerà a farci impazzire. Ma almeno la vita non sarà più un reality show senza premi.
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