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Il caso

Spie, propaganda e potere: il Cremlino avrebbe infiltrato l’entourage di Musk

Secondo un ex agente FBI, Elon Musk avrebbe avuto contatti diretti con Vladimir Putin

Spie, propaganda e potere: il Cremlino avrebbe infiltrato l’entourage di Musk

Elon Musk e Vladimir Putin, un’alleanza impensabile fino a ieri, oggi sempre più concreta. È quanto emerge da un’inchiesta del canale televisivo tedesco ZDF, che ha messo in luce un presunto piano del Cremlino per avvicinare il patron di Tesla e SpaceX attraverso agenti infiltrati nel suo entourage personale e professionale. L’obiettivo: sfruttare l’enorme influenza di Musk sulla comunicazione globale e sulle piattaforme digitali per rafforzare la propaganda russa e influenzare la politica statunitense e occidentale.

A sostenerlo è Johnathan Buma, ex agente del controspionaggio dell’FBI, con 15 anni di attività sul campo. Le sue dichiarazioni sono al centro del documentario “Gli aiutanti di Putin – Trump, Musk e il Cremlino”, in cui sostiene che Musk avrebbe parlato più volte direttamente con Putin, affrontando temi geopolitici, personali e d’affari. Un rapporto che, secondo Buma, avrebbe reso il miliardario sempre più allineato agli interessi di Mosca.

Secondo l’ex agente federale, il Cremlino avrebbe sfruttato anche gli aspetti più controversi della vita privata di Musk: il suo stile di vita eccentrico e il presunto uso di ketamina sarebbero stati interpretati dagli 007 russi come leve psicologiche per stabilire contatti e rafforzare l’influenza. Ma Musk non sarebbe l’unico bersaglio. Anche il cofondatore di PayPal, Peter Thiel, figura centrale nella Silicon Valley e tra i maggiori sostenitori della destra americana, risulterebbe al centro di operazioni di “avvicinamento” orchestrate dagli agenti del Cremlino.

Le prime tracce di questa rete erano già emerse nel 2022, quando il Wall Street Journal aveva raccolto testimonianze da fonti americane, europee e russe su contatti sospetti tra Musk e il Cremlino. Paradossalmente, proprio in quell’anno, Musk aveva fornito all’esercito ucraino il servizio di comunicazione satellitare Starlink, salvo poi prendere le distanze dal supporto militare degli Stati Uniti a Kiev nel 2023, alimentando dubbi e polemiche.

Le rivelazioni di Buma, però, non sono prive di ombre. L’ex agente è attualmente coinvolto in un’indagine federale che potrebbe minarne la credibilità: nel marzo 2025 è stato arrestato per aver tentato di fornire a giornalisti materiale classificato dell’FBI, ed è stato rilasciato su cauzione da 100.000 dollari. Secondo il Guardian, avrebbe persino condiviso bozze di un libro contenente dettagli riservati su indagini relative a programmi di armi di distruzione di massa.

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