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CIBO & ECONOMIA
14 Maggio 2025 - 22:25
Nel piatto degli europei, la presenza di pesticidi continua a essere sotto controllo. Lo conferma l’ultimo rapporto annuale dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), che ha esaminato i dati del 2023 relativi ai residui di fitofarmaci in una selezione di prodotti di largo consumo. Il verdetto è rassicurante: il rischio per la salute umana è basso e stabile rispetto agli anni precedenti.
Lo studio ha preso in considerazione 13.246 campioni raccolti a campione negli Stati membri dell’UE, in Norvegia e Islanda. I controlli si sono concentrati su dodici alimenti scelti per la loro frequenza nei consumi europei – tra cui arance, patate, cipolle, riso integrale, carote, fagioli secchi, pere e fegato bovino – analizzati a rotazione ogni tre anni nell’ambito del programma di controllo coordinato a livello comunitario.
I risultati parlano chiaro: il 99% dei campioni rientrava nei limiti previsti dalla normativa UE. Una percentuale in linea con quella registrata nell’ultima tornata di analisi del medesimo gruppo di alimenti, nel 2020. In particolare, nel 70% dei casi non è stato rilevato alcun residuo misurabile, mentre nel 28% si è riscontrata la presenza di uno o più residui, comunque entro i limiti di legge. Solo il 2% dei campioni ha superato i limiti massimi consentiti (LMR), ma in metà di questi casi si trattava di superamenti marginali, rientranti nell’incertezza di misura.
A questi dati si affiancano quelli dei programmi nazionali di controllo, che hanno prodotto oltre 132mila campioni analizzati nel 2023. Anche qui, l’aderenza alla normativa si conferma elevata: il 98% dei prodotti esaminati è risultato conforme, con percentuali di non conformità leggermente superiori a quelle del monitoraggio europeo ma comunque contenute.
Il report, oltre a fotografare lo stato di fatto, suggerisce alcune azioni per migliorare ulteriormente i sistemi di sorveglianza. L’Efsa raccomanda agli Stati membri di approfondire i casi di non conformità, soprattutto quando ricorrono accoppiamenti ricorrenti tra colture e principi attivi, e di rafforzare i controlli sui prodotti importati da paesi terzi, ampliando lo spettro delle analisi.
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