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Politica Internazionale
15 Maggio 2025 - 10:50
Una firma su un pallone per suggellare un passaggio storico. Nella cornice sontuosa del Lusail Palace di Doha, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha partecipato a una cerimonia simbolica insieme all'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani, e al presidente della FIFA Gianni Infantino. Al centro dell'evento, la firma congiunta del pallone ufficiale dei Mondiali, in un gesto che segna idealmente il trasferimento del testimone tra Qatar 2022 e il prossimo grande appuntamento calcistico: la Coppa del Mondo 2026, che sarà ospitata da Stati Uniti, Canada e Messico.
L'incontro si è svolto dopo una cena ufficiale al palazzo reale di Doha, dove Trump è stato accolto con tutti gli onori. L'ex presidente, tornato recentemente alla guida della Casa Bianca, ha partecipato attivamente alla cerimonia, immortalata dai media internazionali come momento simbolico di cooperazione tra sport, diplomazia e relazioni internazionali.
Il gesto della firma, condiviso con Infantino e l'emiro qatariota, rappresenta più di un semplice atto formale: è il ponte tra un'edizione dei Mondiali discussa ma innovativa – quella del 2022 – e un'edizione che si preannuncia altrettanto storica, la prima ad abbracciare contemporaneamente tre Paesi nordamericani.
Nessun discorso ufficiale è stato riportato al termine della cerimonia, ma il gesto parla da sé: il calcio si conferma terreno fertile per la diplomazia globale, con il Qatar che, dopo aver ospitato un'edizione memorabile nel 2022, cede ora simbolicamente il testimone all'America di Trump, già pronta a fare del 2026 un nuovo palcoscenico planetario.
La cerimonia ha attirato l'attenzione dei media non solo per il suo valore sportivo, ma anche per l'importanza politica del contesto: un'occasione in cui sport e potere si intrecciano sotto lo sguardo del mondo.
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