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Non un dio, ma un uomo: così James Gunn reinventa Superman onorando Christopher Reeve

Con Corenswet nel ruolo, il film si propone come la versione più credibile e umana dell’eroe DC

Non un dio, ma un uomo: così James Gunn reinventa Superman onorando Christopher Reeve

Nel 1978, Christopher Reeve portava sul grande schermo il supereroe più famoso del mondo e la sua performance sarebbe diventata un'ispirazione per i Superman successivi. Henry Cavill ne ha portato la sua forza, Tom Welling gli ha dato una backstory e Tyler Hoechlin gli ha donato profondità. Ma per qualche ragione ognuno di questi mancava di quell'equilibrio che Reeve aveva portato al suo Clark Kent/Superman, almeno fino ad oggi.

James Gunn, nel 2025, distribuirà nelle sale mondiali il primo lungometraggio che darà inizio alla sua DC Universe e lo farà portando proprio con Superman. I fan del regista e del supereroe non vedono l'ora di entrare nella sala e vedere se la DC potrà diventare un concorrente degno degli altri universi supereroici come la MCU e analizzato in dettaglio il trailer ufficiale pubblicato nei giorni scorsi, sembra che quelle speranze possano trovare realizzazione

Alcuni fan infatti hanno notato una cosa che David Corenswet, l'attore scelto per interpretare l'Uomo d'Acciaio, ha fatto: all'inizio del trailer in lingua originale, si vedono Clark Kent e Lois Lane (interpretata da Rachel Brosnahan), in cui il primo dà alla giornalista il permesso di intervistarlo come Superman ma l'elemento chiave di questa scena risiede nel tono di voce adottato da Corenswet. Quando interpreta Clark Kent, il tono di voce è più alto, più incerto, quasi timido. Ma nel momento in cui “diventa” Superman, la sua voce si abbassa, si fa più sicura, ferma, solenne.

Questo piccolo ma fondamentale dettaglio ha entusiasmato molti spettatori, che lo hanno interpretato come un omaggio diretto a Christopher Reeve, celebre proprio per la sua capacità di distinguere nettamente i due lati della sua identità: l’umano goffo e gentile e l’eroe nobile e rassicurante e lo fa mettendolo a confronto con una scena del Superman di Reeve, in cui si vede l'attore che passa da Clark a Superman nel giro di 25 secondi, attraverso non solo la rimozione degli occhiali ma anche con una postura dritta e lo sguardo più sicuro, per poi ritornare a essere Clark con la sua insicurezza e timidezza nel tono di voce.

Questa attenzione ai particolari è ciò che ha sempre contraddistinto il lavoro di James Gunn. Dopo il successo della sua trilogia dei Guardiani della Galassia per la Marvel, il regista sembra aver portato lo stesso equilibrio tra epica e vulnerabilità anche nel suo approccio all’iconografia DC. Gunn stesso ha dichiarato in più occasioni che il suo Superman sarà “un film sull’amore, la gentilezza e la responsabilità. Un ritorno ai valori originari del personaggio, ma aggiornati per una generazione che ha bisogno di eroi empatici, non soltanto invincibili, ma anche imperfetti.

Con Superman, Gunn non solo dà il via al nuovo DC Universe, ma sembra voler ridare al personaggio ciò che molti pensavano perduto: l’autenticità. Non un dio, non un soldato, ma un uomo che sceglie di fare del bene

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