Cerca

Salute

Cancro alla prostata: i segnali da non ignorare e le cure più efficaci secondo la scienza

Dalla prevenzione ai nuovi trattamenti, tutto quello che c’è da sapere sul tumore maschile più diffuso. Ecco quando preoccuparsi e come agire per tempo.

Cancro alla prostata: i segnali da non ignorare e le cure più efficaci secondo la scienza

Prostata

Il recente annuncio della diagnosi di cancro alla prostata per l’ex presidente americano Joe Biden ha riacceso l’attenzione su una malattia tanto diffusa quanto sottovalutata. Un carcinoma particolarmente aggressivo, rilevato solo dopo l’insorgenza di disturbi urinari, ha colpito Biden nonostante controlli regolari. Un caso emblematico che invita a una riflessione seria: quanto sappiamo davvero sul cancro alla prostata e come possiamo prevenirlo?

Il tumore alla prostata è una neoplasia che si sviluppa dalle cellule della ghiandola prostatica, situata sotto la vescica e davanti al retto, fondamentale per la produzione del liquido seminale. È un tumore ormonodipendente, influenzato soprattutto dai livelli di testosterone, e può evolvere lentamente o presentarsi in forma aggressiva, come nel caso del carcinoma con metastasi ossee.

In Italia, si tratta del tumore più diagnosticato tra gli uomini, con oltre 36.000 nuovi casi ogni anno. Fortunatamente, è anche uno dei tumori con il più alto tasso di sopravvivenza: a cinque anni dalla diagnosi, il 92% dei pazienti è ancora in vita. Tuttavia, la sua incidenza è in crescita, complici l’allungamento della vita media e il maggior ricorso ai test di screening come il PSA.

  • Età: il rischio aumenta dopo i 50 anni, con un picco oltre i 65.

  • Familiarità: avere un parente di primo grado malato raddoppia il rischio.

  • Genetica: mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2 o nella Sindrome di Lynch aumentano la predisposizione.

  • Stile di vita: dieta ricca di grassi, obesità e sedentarietà sono fattori aggravanti.

Il cancro alla prostata, soprattutto nelle fasi iniziali, è spesso asintomatico. Quando i sintomi compaiono, si manifestano con:

  • Difficoltà o dolore a urinare

  • Aumento della frequenza urinaria, soprattutto notturna

  • Sangue nelle urine o nello sperma

  • Sensazione di vescica non completamente svuotata

Attenzione: molti di questi segnali possono essere legati a patologie benigne, ma è fondamentale rivolgersi a un urologo per una diagnosi certa.

Non esiste una prevenzione assoluta, ma è possibile ridurre il rischio con semplici abitudini:

  • Alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali

  • Riduzione del consumo di carne rossa e grassi saturi

  • Attività fisica quotidiana

  • Controlli periodici a partire dai 50 anni (o prima se si è a rischio)

Il primo passo diagnostico è il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico), seguito dall’esplorazione rettale. In caso di sospetto, si prosegue con biopsia e imaging (RMN o scintigrafia ossea).

Le opzioni terapeutiche sono numerose e dipendono da età, stadio e aggressività del tumore:

  • Sorveglianza attiva: per i tumori a basso rischio

  • Chirurgia: prostatectomia radicale, anche robotica

  • Radioterapia: esterna o brachiterapia (inserimento di “semi” radioattivi)

  • Terapia ormonale: riduce il testosterone, ma ha effetti collaterali significativi

  • Chemioterapia: usata nei tumori avanzati o resistenti

  • Nuove terapie:

    • Terapia radiometabolica (radio-223 o 177Lu-PSMA-617)

    • Inibitori PARP (per pazienti con mutazioni genetiche)

    • Immunoterapia (in via di sperimentazione)

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.