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Curiosità

I gusti del 2025: ecco come il gelato artigianale italiano conquista (ancora) l’estate

Dalla stracciatella inversa al gelato alla barbabietola, passando per sapori gourmet e accostamenti audaci

I gusti del 2025: ecco come il gelato artigianale italiano conquista (ancora) l’estate

Il gelato italiano non è solo una dolce coccola estiva, ma un vero e proprio terreno di sperimentazione. Il 2025 si apre con un trend chiarissimo: innovare sì, ma senza dimenticare la qualità. I gusti dell’anno riflettono le nuove esigenze dei consumatori: attenzione alla salute, ingredienti locali, suggestioni gastronomiche e un tocco di provocazione. Ecco i protagonisti che stanno rivoluzionando le gelaterie italiane.

Stracciatella inversa: il twist che non ti aspetti

A rompere gli schemi è Taila Semerano della Gelateria da Ciccio di Ostuni, miglior gelatiere emergente al Sigep World di Rimini. La sua stracciatella inversa – base di cioccolato fondente con scaglie di cioccolato bianco – è già un cult. Il nome richiama un classico, ma la ricetta lo ribalta, giocando sull’effetto sorpresa. Un esempio perfetto di come tradizione e innovazione possano dialogare.

Barbabietola e aronia: il gelato si fa funzionale

Salute e gusto vanno a braccetto grazie a Antonio Mezzalira di Golosi di Natura (Piazzola sul Brenta). Le sue proposte a base di aronia, bacca ricchissima di antiossidanti, e barbabietola, ideale per non alzare l’indice glicemico, inaugurano la stagione dei “gelati funzionali”, pensati non solo per il palato ma anche per il benessere

Il gelato “gastronomico”: tra zafferano e Montepulciano

Chi l’ha detto che il gelato è solo dolce? Marco Ottaviani (Gelateria Il Castello, Rimini) propone gusti complessi e audaci come il Vento d’Oro (zafferano, pistacchio e pepe del Sichuan), mentre Sergio Colalucci, presidente della Gelato World Cup, sorprende con un fondente al cioccolato arricchito da salsina al Montepulciano d’Abruzzo e una vaniglia aromatizzata con zest di limone e mandorlato veneto. È la conferma che il gelato può essere anche esperienza gourmet, da abbinare magari a un calice di vino o a piatti salati.

Cresce anche l’ibridazione tra gelateria e pasticceria. Nelle vetrine spuntano gusti che richiamano dessert iconici, come il gelato al biscotto salato, al croccantino al caramello, fino ai sapori “umami” con tocchi di frutta secca, spezie o erbe aromatiche. La tendenza 2025 è chiara: ogni gelato deve raccontare una storia multisensoriale.

Mentre altri Paesi puntano su gusti esotici come yuzu, matcha e mango asiatico, i maestri gelatieri italiani riscoprono i sapori locali. Lavanda del centro Italia, latte d’alta montagna, miele delle Dolomiti: la provenienza diventa parte del gusto e del racconto. È un ritorno alla filiera corta, all’autenticità, alla stagionalità.

I gusti del 2025 ci raccontano un gelato che non ha paura di sperimentare, di rompere gli schemi, di parlare a un pubblico sempre più esigente. Più che una semplice moda, è una vera e propria evoluzione culturale, che rende il gelato artigianale italiano uno dei protagonisti assoluti della nuova gastronomia.

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