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ECONOMIA & ESTERI

Trump alza il muro dei dazi: «Tariffe al 50% per l’Unione Europea»

Il presidente americano annuncia misure aggressive contro Ue e Apple. Borse europee a picco, Milano perde oltre il 3%

Trump alza il muro dei dazi: «Tariffe al 50% per l’Unione Europea»

Donald Trump rilancia la sfida sul fronte commerciale. In un post dai toni duri pubblicato su Truth Social, il presidente degli Stati Uniti accusa l’Unione europea di essersi costituita con l’intento di «approfittarsi degli Stati Uniti sul commercio» e dichiara falliti i tentativi di dialogo: «Parlare con loro non porta da nessuna parte».

La proposta è drastica: «raccomando di andare direttamente a dazi del 50% a partire dal primo giugno 2025», ha scritto, chiudendo di fatto la moratoria di 90 giorni annunciata ad aprile per favorire i negoziati con Bruxelles. Nel post, Trump elenca una serie di accuse nei confronti dell’Europa: «potenti barriere commerciali”, «penalizzazioni ridicole per le corporation», «manipolazioni monetarie» e cause ingiuste contro le imprese americane». E sottolinea: «non ci sono tariffe se un prodotto è costruito o realizzato negli Usa».

Nel mirino anche Apple. Il presidente rivela di aver già informato l’amministratore delegato Tim Cook: «Mi aspetto che gli iPhone venduti negli Usa siano prodotti e costruiti negli Stati Uniti e non in India o in qualsiasi altro Paese», aggiungendo che in caso contrario «una tariffa di almeno il 25%» sarà applicata.

I mercati reagiscono male: Europa in rosso

Le dichiarazioni di Trump hanno avuto un impatto immediato sulle Borse europee. Piazza Affari è la più penalizzata: l’indice cede il 3,07% e scivola sotto la soglia dei 40mila punti (39.020). Perdite significative anche per Parigi (-2,73%) e Francoforte (-2,54%). Londra contiene le perdite a -1,20%.

L’escalation arriva a pochi giorni dalla temporanea tregua con la Cina, sancita a metà maggio con la sospensione di alcune misure tariffarie per un periodo di 90 giorni. Ma l’Unione europea resta esclusa da ogni apertura. Anzi, è bersaglio costante della retorica presidenziale: «Per molti versi, l’Ue è più cattiva della Cina», aveva dichiarato recentemente. E ancora: «Ci trattano in modo molto ingiusto».

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