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Adesso si può creare musica con l'Intelligenza Artificiale

Dalle melodie generate al featuring virtuale, come la tecnologia sta democratizzando la creazione musicale

Adesso si può creare musica con l'Intelligenza Artificiale

Fino a pochi anni fa, l’intelligenza artificiale e la musica sembravano mondi separati da un abisso tecnologico e culturale. Oggi, invece, si intrecciano in un panorama creativo sorprendente che sta trasformando radicalmente il modo in cui si concepisce, produce e ascolta la musica. Non si tratta più solo di algoritmi che riproducono suoni, ma di sistemi capaci di generare melodie originali, arrangiamenti e persino voci, aprendo nuovi orizzonti espressivi anche a chi non ha esperienza musicale.

Il processo è semplice e accessibile: basta inserire poche parole chiave — un genere, uno stato d’animo, un’atmosfera — per avviare una composizione musicale unica, creata da algoritmi di machine learning e reti neurali addestrate su milioni di brani. Il risultato è una traccia inedita, che rispetta le regole della musica ma introduce elementi originali, con la possibilità di personalizzare tonalità, durata e strumenti. Interfacce intuitive e minimaliste rendono la creazione alla portata di tutti, senza bisogno di software complessi o competenze specifiche.

Numerose piattaforme gratuite consentono oggi a chiunque di cimentarsi nella musica generata dall’IA: Soundful, Boomy, Google MusicFX, Suno.ai, Beatoven, Mubert, Amper Music, AIVA ed Ecrett Music sono solo alcuni esempi di strumenti online che offrono generi diversi e funzioni varie, come l’esportazione di file royalty-free o l’editing dettagliato della traccia. Questi servizi facilitano la creazione di colonne sonore per video, basi per podcast o semplici brani da reinterpretare, abbattendo barriere di talento e budget.

Non solo appassionati: anche molti artisti e creator professionisti stanno integrando l’intelligenza artificiale nei loro workflow creativi. Da Taryn Southern, che ha prodotto un album quasi interamente con IA, a David Guetta, che ha portato sul palco un featuring virtuale con Eminem grazie a voci generate artificialmente, la tecnologia sta diventando un alleato potente e stimolante. Strumenti come Voicemod, Voicify AI o Uberduck permettono persino di “cantare con l’IA”, generando voci artificiali a partire da basi o registrazioni.

Tuttavia, la musica creata dall’intelligenza artificiale presenta ancora limiti evidenti. Spesso manca di quella profondità emotiva e di quell’imperfezione che rendono unica l’esperienza musicale umana. L’IA rielabora dati esistenti, senza la capacità di vera invenzione artistica. Inoltre, restano aperti importanti interrogativi etici e legali riguardo a proprietà intellettuale, diritti d’autore e potenziali imitazioni di stili e voci reali.

In questo scenario, è fondamentale considerare l’intelligenza artificiale non come sostituto ma come strumento complementare al talento umano. Usata con consapevolezza, può aprire nuove strade di espressione e democratizzare l’accesso alla creazione musicale, trasformando ogni utente in un potenziale compositore di suoni e melodie.

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