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Smartphone 50 volte più luminoso della luna piena: come la luce notturna danneggia il sonno degli adolescenti

Il 92% dei giovani usa il telefono prima di dormire, ma questa esposizione alla luce artificiale altera i ritmi naturali e peggiora la qualità del riposo, con conseguenze su salute mentale e rendimento scolastico.

Smartphone 50 volte più luminoso della luna piena: come la luce notturna danneggia il sonno degli adolescenti

Negli ultimi anni, l’utilizzo dello smartphone tra i giovani è cresciuto in modo esponenziale, diventando parte integrante della quotidianità, anche durante le lezioni scolastiche. Secondo recenti analisi, gran parte degli adolescenti trascorre tra le tre e le sei ore al giorno davanti allo schermo del proprio telefono, con conseguenze evidenti sulla capacità di concentrazione.

Ma il dato più allarmante riguarda l’uso serale del dispositivo: ben il 92% dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni dichiara di usarlo prima di addormentarsi, secondo quanto riportato dall’associazione Riaccendi il Sorriso. Questo comportamento notturno, ormai consolidato, riflette un legame continuo con la tecnologia, che spesso si traduce in effetti negativi a livello fisico e psicologico.

Durante un intervento su Rai 1, il professor Piero Barbanti, esperto in neurologia e responsabile di un centro specializzato presso l’IRCCS San Raffaele, ha spiegato che la luce emessa dagli smartphone può essere fino a 50 volte più intensa rispetto a quella della luna piena. Questa esposizione serale altera i ritmi circadiani, rendendo difficile l’addormentamento e peggiorando la qualità del sonno.

L’uso notturno del telefono impatta pesantemente sul riposo: la luce blu degli schermi interferisce con la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Ne derivano notti meno rigeneranti, risvegli frequenti e affaticamento mentale, che si ripercuote sul rendimento scolastico e sul benessere emotivo.

Non solo insonnia: il rapporto costante con i social media e le notifiche può favorire ansia, isolamento e persino sintomi depressivi. Il confronto continuo con stili di vita idealizzati contribuisce a una percezione distorta della realtà. L’infettivologo Matteo Bassetti ha recentemente ribadito il nesso tra l’uso eccessivo dello smartphone di sera e l’aumento dei disturbi del sonno nei più giovani.

Per contrastare questi effetti, è fondamentale promuovere abitudini digitali più equilibrate. Tra le soluzioni proposte vi è quella di limitare l’uso serale dei dispositivi, spegnendoli almeno un’ora prima di andare a letto. È utile, inoltre, incoraggiare i ragazzi a dedicarsi ad attività alternative come la lettura, lo sport o momenti di socialità familiare.

Un ruolo chiave spetta anche alla scuola e alla famiglia, che dovrebbero collaborare per sensibilizzare gli adolescenti sui rischi dell’uso improprio della tecnologia. Solo attraverso un’educazione digitale consapevole sarà possibile sfruttare al meglio le potenzialità dei dispositivi elettronici, evitando gli effetti dannosi di un utilizzo eccessivo.

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