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Vacanze 2025
26 Maggio 2025 - 21:00
Vacanze sì, ma a che prezzo? L’estate 2025 rischia di diventare un miraggio per moltissimi italiani. Altro che relax sotto l’ombrellone: a far sudare non sarà solo il caldo torrido annunciato, ma anche il conto salato da pagare. Dai soggiorni in hotel ai lettini in spiaggia, passando per traghetti e servizi, il costo delle ferie sta raggiungendo livelli insostenibili. E il colpevole, secondo il Codacons, ha un volto preciso: il turismo straniero.
“La domanda cresce e i prezzi volano”, avverte Carlo Rienzi, presidente del Codacons. Dopo anni segnati da Covid e caro-energia, ora ci si mette anche la fame di Italia dei viaggiatori internazionali. Il risultato? Una raffica di rincari che colpisce dritto il portafoglio delle famiglie italiane.
Liguria regina del lusso (e dei rincari)
Il report del Codacons, in uscita a giugno ma anticipato nelle scorse ore, fotografa una realtà impietosa. La meta più cara? Santa Margherita Ligure (GE): una settimana in un hotel 3 stelle, dal 9 al 16 agosto, costa in media 3.592 euro per una famiglia di quattro persone. Roba da capogiro.
Più “abbordabili” (si fa per dire) le tariffe a Lerici (SP) con 2.129 euro, a Marina di Pietrasanta (LU) con 2.237 euro, e a Baja Sardinia, in Sardegna, con 2.681 euro. Per chi punta al risparmio, conviene puntare sull’Emilia Romagna: Rimini si ferma a 1.030 euro, Riccione a 1.498 euro.
A rendere le vacanze ancora più proibitive ci pensa anche la spiaggia. Dimenticatevi i vecchi prezzi popolari: nel 2025 un ombrellone con due lettini costa in media tra i 30 e i 35 euro al giorno, con aumenti tra il +3% e il +5% rispetto allo scorso anno. Ma attenzione, perché nelle spiagge VIP si sfiora l’assurdo.
Al Cinque Vele Beach Club di Marina di Pescoluse (LE), un gazebo “Exclusive” costa 696 euro al giorno
Al Twiga di Forte dei Marmi (LU), una tenda araba con comfort deluxe arrivava a 600 euro
Sulla spiaggia dell’Hotel Excelsior del Lido a Venezia, una capanna in prima fila costa 515 euro
In confronto, i lidi dell’Adriatico e della Riviera Romagnola restano un’oasi (quasi) low cost.
Di fronte a prezzi tanto vertiginosi, gli italiani corrono ai ripari. Addio villeggiature lunghe da due settimane: meglio mini-vacanze di due o tre notti, magari distribuite tra giugno e settembre. Un tentativo disperato di rientrare nei budget familiari e non rinunciare completamente al mare.
Ma il rischio, concreto, è che le ferie diventino sempre più un lusso per pochi. E la tanto sbandierata ripresa del turismo? Un’arma a doppio taglio, che arricchisce alcuni e taglia fuori molti altri.
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