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Il caso

Crea musica con l'AI, la fa ascoltare ai bot e guadagna 10 milioni di dollari

Un produttore ha guadagnato milioni usando bot per generare stream di canzoni AI. Un caso che solleva dubbi sull'integrità delle piattaforme di streaming

Crea musica con l'AI, la fa ascoltare ai bot e guadagna 10 milioni di dollari

Immagine di repertorio

Nel mondo della musica digitale, il confine tra successo autentico e inganno si sta facendo sempre più sottile. Mike Smith, un produttore musicale, è stato arrestato con l’accusa di aver guadagnato 10 milioni di dollari in royalties tramite una truffa di streaming, utilizzando bot per generare stream artificiali di canzoni create con intelligenza artificiale. Tutto è iniziato nel 2017 quando Smith e il suo socio Jonathan Hay hanno deciso di dare una seconda chance al loro album jazz, Jazz, aggiungendo nuove tracce per creare Jazz (Deluxe). L’album è improvvisamente decollato, raggiungendo la vetta della classifica Billboard, ma senza alcun tipo di feedback reale da parte dei fan. Hay ha cominciato a sospettare qualcosa, scoprendo poi che Smith aveva utilizzato bot per riprodurre continuamente la musica e farla sembrare popolare.

Smith, insieme a collaboratori, aveva creato migliaia di account falsi per riprodurre le sue canzoni su piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music. Questi stream, realizzati tramite piccole righe di codice, generavano royalties senza che alcun vero ascoltatore fosse coinvolto. Quando Hay ha scoperto la verità, è stato troppo tardi. Nel 2023, l’FBI ha arrestato Smith, accusandolo di aver truffato il sistema e guadagnato illegalmente milioni di dollari.

Le piattaforme di streaming, come Spotify, sono da tempo alla ricerca di metodi per contrastare l'uso di bot, ma i numeri parlano chiaro: una percentuale significativa degli stream potrebbe essere fraudolenta. Secondo alcune stime, bot e altri strumenti digitali rappresentano una parte consistente dei guadagni di chi sfrutta il sistema. Questo crea un ambiente dove la musica generata artificialmente può far guadagnare denaro senza alcun reale coinvolgimento di un pubblico. Il caso di Smith ha sollevato interrogativi sul futuro della musica in streaming e sul valore delle royalties.

Smith, se condannato, rischia fino a 60 anni di carcere. Ma il caso ha sollevato un dibattito importante sull'uso dell’AI nella musica e sull’etica dello streaming digitale. Mentre alcuni lo vedono come un personaggio controverso che ha sfruttato un sistema difettoso, altri lo considerano un truffatore.

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