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Mercato immobiliare
27 Maggio 2025 - 12:15
Borgi antichi italiani
In un’Italia dove trovare casa a prezzi accessibili sembra una missione impossibile, c’è chi le abitazioni le regala davvero. In molte aree rurali e borghi dimenticati, i comuni e i privati stanno donando immobili per fermare lo spopolamento. Dietro l’iniziativa c’è un bisogno concreto: ripopolare territori in via di abbandono e dare nuova vita a case sfitte da anni.
L’idea nasce dal vuoto lasciato dall’emigrazione verso le città. I giovani lasciano i paesi per studio o lavoro, e le case di famiglia, spesso nei centri storici, restano disabitate. In molti casi si tratta di edifici ereditati da chi non ha interesse a mantenerli: troppi costi, poche prospettive di guadagno, affitti bassi e lavori di ristrutturazione troppo onerosi. Così, piuttosto che pagare tasse per immobili inutilizzati, molti scelgono di cederli gratuitamente con il supporto delle amministrazioni locali.
Non è più solo un caso isolato del Sud. Ormai il fenomeno si è allargato anche al Centro e al Nord Italia. Alcuni comuni offrono le case al prezzo simbolico di 1 euro, altri addirittura senza alcun costo, con l’unica condizione di abitarle stabilmente o ristrutturarle secondo accordi prestabiliti. Dietro queste politiche c’è una logica chiara: senza nuovi residenti, i piccoli centri perdono scuole, servizi, negozi, identità. Le case in regalo diventano quindi un incentivo per chi cerca un nuovo inizio, magari più lento, autentico e a misura d’uomo.
Le case in regalo non sono ville lussuose, ma spesso antiche abitazioni che necessitano interventi di recupero. Tuttavia, per molti rappresentano una possibilità concreta di cambiamento. C’è chi sogna un orto, chi apre un B&B, chi lavora in smart working in mezzo alla natura. Le comunità locali accolgono con favore i nuovi arrivati, desiderosi di riportare vitalità nei vicoli silenziosi.
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